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lunedì 24 ottobre 2011GUILTY AS SIN - PsychotronicInformazioni Gruppo: Guilty As Sin Titolo: Psychotronic Anno: 2011 Provenienza: U.S.A. Etichetta: Autoprodotto Contatti: www.myspace.com/guiltymusic2008 Autore: Mourning Tracklist 1. Start Transmission 2. Destroyed Reptoid 1.0 3. Frothing At The Cunt 4. Into Dust 5. Boston Beatdown 6. Addicted To Cyanide 7. Gobekli Tepe 8. When Machines Eat Flesh 9. Psychotronic DURATA: 36:50 I Guilty As Sin continuano la loro marcia al ritmo serrato di un disco l'anno, il trio formato dal batterista Zak Ovoian, il bassista Ryan Dilberian e il chitarrista Dan Mcadam ci ha fatto omaggio del terzo full-lenght "Psychotronic", quali saranno stavolta le sorprese al suo interno? Sono una band che ha da sempre prediletto le sezioni strumentali e il miscellaneous di più sound, saranno ancora una volta queste le armi vincenti in loro possesso? Inserito il disco nel lettore la risposta non tarda ad arrivare, "Start Transmission", l'opener prettamente elettronica totalmente rilassata, viene sostituita in un battito di ciglio da un'arrembante punk e rock addicted "Destroyed Reptoid 1.0" in cui spiccano le tirate di stampo death spaccacranio di Zak, ciò che si prospettava si sta pian piano avverando e quando l'attitudine punk già mostrata nella precedente si coniuga con quella thrash in "Frothing At The Cunt" è facile comprendere che ci si dovrà aspettare di tutto. Sì, la prima parte del platter vola via con una rapidità disarmante, pezzi brevi e sparati, divertenti i colpi di tromba in "Into The Dust" e come non godersi ancora uno sfogo libero e piacevole qual è "Boston Beatdown" sprezzantemente core? Di lì in poi la natura di "Psychotronic" ha una svolta, le tracce cambiano sia per estensione che impostazione e ad aprire le danze di questa seconda parte è "Addicted To Cyanide", uno strumentale essenzialmente thrashy fatto di riff pesanti e accordi allungati con fughe improvvise in splettrato velocissimo e mini tirate che nasconde una gradevole sacca di tranquillità nella quale la chitarra si diletta con la solistica. Le segue l'evoluzione orientaleggiante di "Gobekli Tepe" (nome derivante da un sito archeologico turco nel quale fu ritrovato il più antico tempio in pietra sinora scoperto risalente all'era neolitica) fantastica nelle sue movenze tribali scandite dal darbuka, nelle rifiniture offerte dalla solistica di tromba e dai finger-cymbals eseguiti dagli ospiti John Eskici, Matt Rivero e Sabrina Tarulli. La carne al fuoco è molta di più, la proposta è varia e non ha perso la voglia di guardare oltre che caratterizzava il percorso intrapreso dapprima con "Led To The Slaughter" e rafforzato in "III" tant'è che incontrare una "When Machines Eat Flesh" leggermente più standard e pesante rispetto alle altre mi aveva leggermente ingannato, pensavo a un finale più "classico" ma "Psychotronic" nei suoi dodici minuti alternanti fasi psichedeliche, voce distorta, una continua jam-session portata a termine da una cacofonia-noisy inattesa è l'ulteriore tassello messo al posto giusto nella discografia di questi ragazzi. Per i Guilty As Sin è come se lo spirito da sala prova che ti permette sempre e comunque di fare ciò che vuoi non fosse mai scomparso, lo si nota dal modo in cui affrontano senza farsi troppi problemi i vari cambi di stile, alle volte non sono perfetti ma riescono a trasmettere qualcosa di loro e per il sottoscritto questo conta molto di più di una tecnica invidiabile o un arrangiamento curato all'inverosimile. Se avete avuto già a che fare con la musica del trio, "Psychotronic" è da ascoltare ed acquistare per supportare la passione con cui la creano, se non vi fossero mai capitati all'orecchio, date loro una chance, non sono i tanto (forse troppo) decantati Opeth, non produrranno genialità come i Leprous, possiedono però spunti alquanto interessanti e soprattutto personali. |
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