Informazioni
Gruppo: Sorcier Des Glaces
Titolo: The Puressence Of Primitive Forest
Anno: 2011
Provenienza: Canada
Etichetta: Mankind's Demise Records
Contatti: www.myspace.com/sorcierdesglaces666
Autore: Mourning
Tracklist
1. Deathlike Silence
2. ...Et Les Anges Périrent Sous La Neige
3. Through The Veils Of Frost
4. Cohort
5. Winter Eternal
6. From The Deepest Pits Of Hell
7. Tombworld
8. Gateways To The World Of Lucifer
9. Tormentor I (Tormentor cover)
DURATA: 55:52
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Se dopo un primo ascolto mi fosse stato chiesto quando questo disco fosse stato dato alle stampe avrei giurato che per stile e sound si fosse intorno al periodo storico più rilevante dell'epoca black, il lustro iniziale degli anni Novanta.
E' gelido, tagliente, naturalisticamente coinvolgente tanto da emanare sensazioni forti e al tempo stesso conosciute ricollegabili ad act quali Darkthrone, Immortal (soprattutto) e una certa epicità nera e melodica di matrice Dissection, una prestazione in cui l'accoppiata blast beat più riffato tagliente viene spesso a contatto.
Il binomio è classico quanto lo sono le aperture in acustico, le atmosfere innevate e l'alone di cattiveria offerto dalle tastiere mai invadenti, bello a tal proposito un brano come "...Et Les Anges Périrent Sous La Neige" che racchiude un po' tutte le caratteristiche elencate.
Le ambientazioni intrise da quel velo malinconico perenne instaurato dall'alternarsi di prestanza e intimismo scanditi dall'umore variabile delle sei corde sono un'importante costante interna al sound, pezzi quali "Through The Veils Of Frost" e "Winter Eternal" potrebbero essere stati prodotti da Abbath e soci, lì in mezzo a quelle nevi norvegesi che tante volte hanno fatto da contorno ai loro video e foto.
"The Puressence Of Primitive Forests" è decisamente retrò, magari non privo di pecche, non peraltro legate alla struttura compositiva del platter, è per lo più l'ambito che vede coinvolto l'operato dietro al mixer a lasciare qualche perplessità per quanto concerne il suono della batteria o più precisamente del rullante che manca di vitalità.
Non c'è nessuna reinterpretazione, non ci sono inserimenti strani o derive post, questo è black metal scritto, suonato e prodotto con la coscienza di chi sa di avere come unico interesse quello di far ascoltare una prestazione che ancora una volta piacevolmente ci ricordi cosa il periodo d'oro del genere sapeva regalare e i Sorcier Des Glaces vi riescono.
Se non riuscite a distaccarvi da quel modo di vivere il black, un album simile riceverà facilmente i vostri favori, in caso contrario, fossi in voi un paio di giri glieli farei fare ugualmente, possiede il suo fascino.