lunedì 7 maggio 2012

CRIMSON RIVERS - Sorrowful Hell


Informazioni
Gruppo: Crimson Rivers
Titolo: Sorrowfull Hell
Anno: 2011
Provenienza: Grecia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/crimsonriversgr
Autore: Mourning

Tracklist
1. Cursed Riddle
2. Obscure Soul
3. Moonlight Whispers
4. Path To The Death
5. Sorrowful Hell
6. In Life's Silence
7. Lights Of Reflection
8. Inner Suffering, Hollow Suffering
9. Eclipse
10. Funeral

DURATA: 51:01

La Grecia a quanto sembra non regala solamente metal estremo e stoner, è stavolta un act female fronted che opta per soluzioni di stampo symphonic che mi sono imbattuto: i Crimson Rivers. La formazione è ancora giovane, un solo demo prodotto nel 2010 intitolato "In Life's Silence" ha anticipato l'uscita del full-lenght autoprodotto "Sorrowfull Hell".
Il sound è distante anni luce dalle eccitazioni allegrotte del power e dai richiami popular ai quali odiernamente il panorama di stampo "gothic" o finto/tale si affida, la prestazione racchiude in sé tonalità più scure, aggressive ma melodiche e lievemente viranti in direzioni progressive senza però inoltrarsi mai del tutto in tale mondo.

Dopo un paio di giri nel lettore, pur apprezzando la buona volontà e il discreto risultato complessivo dell'album che vanta più di un paio di brani decisamente godibili (fra i quali vale la pena citare l'opener "Cursed Riddle" dotata di un assolo conclusivo degno dei Megadeth, quelli storici, il deciso mid-tempo di "Moonlight Whispers" e la semi-ballata "In Life's Silence", pezzo che ci offre la miglior prestazione della cantante Stella), è evidente che se la fase strumentale ruota attorno a una buona vena melodica nel riffing e alla prova del tastierista Thanos, di pecche ce ne siano e più d'una.
Iniziamo col dire che il growl/scream che si accoppia in certe occasioni alla voce, peraltro sottile, di Stella non è poi così incisivo, in fin dei conti si potrebbe anche evitare lasciando a lei la totalità della scena o quantomeno Marios potrebbe variarne lo stampo puntando su una voce più "profonda" e cavernosa che quando viene tirata in ballo s'inserisce piacevolmente nel contesto, come avviene in "Path To Death" e nella titletrack.

La stessa singer soffre, sembra ancora allo stato "larvale", l'approccio è genuino ma immaturo, forzato nei momenti in cui il canto dovrebbe o potrebbe sfociare nel lirico limandone il valore, a questi "dettagli", che poi proprio tali non sono, c'è da sommare una produzione non proprio perfetta.
É ancora un cantiere in corso quello dei Crimson Rivers, vi sono le basi per una potenziale crescita, starà a loro quindi lavorare d'olio di gomito per assestare dove serve e accrescere le proprie sicurezze, i valori che riversati in una successiva uscita potrebbero dar loro la possibilità quantomeno di tentare di ritagliarsi un proprio spazio all'interno di un panorama ormai convulsivamente affollato.
Pertanto consiglio l'ascolto esclusivamente agli amanti del genere, seguiteli e chissà che in futuro non ci stupiscano, per ora hanno bisogno di farsi le ossa.

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