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lunedì 21 maggio 2012GRIM - Masturbating ZombieInformazioni Gruppo: Grim Titolo: Masturbating Zombie Anno: 2011 Provenienza: Abruzzo, Italia Etichetta: Necrotorture Live & Promotions Contatti: grimrocks.com - facebook.com/grim.officialband Autore: Bosj Tracklist 1. Nightmare Castle 2. My Black Widow 3. Society 4. Venomous 5. Premature Burial 6. Cutting 7. Breathless 8. Painful 9. Inferno 10. It's Better To Be Buried 11. The Dead Are After Me 12. Beverly Hells DURATA: 35:26 Anche stavolta parliamo di un disco uscito l'anno passato: "Masturbating Zombie", datato agosto 2011, è il secondo full lenght del trio abruzzese Grim e, chiariamo in partenza, è un disco con le palle. Il filone heavy/rock a tematica orrorifica negli ultimi anni ha conosciuto un revival, anche e soprattutto grazie al successo di acts come i Lordi, e il rischio di imbattersi in una band molto scenografica tuttavia poco "concreta" è purtroppo alto. Fortunatamente, nulla di più lontano da quanto invece rappresentano i Grim. I tre ragazzi, Alex Grim al microfono e alle chitarre, Grave Rob al basso e Mark Mastiff alle pelli, scelgono di proseguire lungo la via tracciata da capostipiti dell'horror rock come Steve Sylvester in maniera personale e, cosa più importante, divertente. Tutto, nel disco, dagli assoli, ai testi, alle foto, all'artwork stesso (bellissimo, nel caso non ve ne foste accorti, e dello stesso livello le immagini interne al digipak e al booklet) fa intendere quanto i Grim si divertano a fare quello che fanno, e la loro goliardia non fa altro che aumentare il valore di un disco che fa dell'ironia il suo punto di forza. La musica in sè, va detto, se analizzata e decontestualizzata, non è nulla di nuovo: un riffing heavy bello quadrato, assoli (di quattro e sei corde) tamarri che fanno capolino qua e là, qualche cavalcata in up-tempo, una batteria solida a supportare il tutto, e il gioco è fatto, la formula è rodata. Tuttavia l'analisi "razionale" in questo caso lascia il tempo che trova: le soluzioni imbastite dai tre sono ottime, nella loro semplicità non scadono mai nel banale e i dodici brani, complice la durata mediamente breve, scorrono che è un piacere. Non stupitevi, anzi, se vi ritroverete in macchina a canticchiare "My Black Widow" o "Beverly Hells" senza nemmeno accorgervene: l'inno hard'n'heavy è la dimensione naturale dei Grim. L'unico appunto che mi sento di muovere al lavoro finale è la mancanza di alternative nelle parti di chitarra: una maggiore varietà nei riff permetterebbe una diversificazione ben maggiore tra i diversi pezzi, donando loro ancor più personalità. Chiaramente, essendo un trio, di più non si può chiedere. Un'ultima nota, positivissima, per la produzione: il disco suona che è un piacere, pulitissimo in ogni sua parte e perfettamente mixato. Anche in questo caso il gruppo ha scansato l'enorme burrone della produzione iper-plasticosa che tanto sembra andare di moda nelle proposte meno estreme. Per tutti gli amanti del sano intrattenimento, seguite il consiglio del dottore: "After midnight have a snack / pop-corn, beer and chicken legs / take a chair and watch the mess" ("Beverly Hells"). |
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