domenica 27 maggio 2012

PERISHING HUMANITY - The Monument Of Human Lies And Hypocrisy


Informazioni
Gruppo: Perishing Humanity
Titolo: The Monument Of Lies And Hypocrisy
Anno: 2012
Provenienza: Ucraina
Etichetta: Metal Scrap Records
Contatti: myspace.com/wastelandmusicua
Autore: Mourning

Tracklist
1. Gate 248
2. Interminable
3. Overcome Myself
4. Bloody-Red Product
5. Martyr
6. Left To Die
7. The Shape Of My Fear

DURATA: 20:55

Alle volte non comprendo realmente quali siano le intenzioni delle band, mi ritrovo fra le mani il primo rilascio in assoluto dei Perishing Humanity intitolato "The Monument Of Human Lies And Hypocrisy" e a quanto mi risulta la band ucraina non ha all'attivo né demo, né ep, si è quindi lanciata subito in un'uscita full che però dura poco più di venti minuti.
Non stiamo parlando di efferatissimo grind ma bensì di una mistura che di tratti grind ne possiede così come possiede l'attitudine "core" dell'ultima ora, per intenderci quella dove i break-down ci sono eccome pur senza avere una cadenza irritevolmente continua per fortuna e alimentandosi perlopiù d'influenze che spaziano dall'area floridiana malevola dei Morbid Angel a quella newyorkese brutale dei Suffocation. Vista così sembrerebbe un'operazione tutt'altro che disdicevole no?
E in effetti il quartetto non suona né interpreta male la commistione di flussi sonori sopraelencata, quello che non comprendo è perché affidarsi a una versione così breve e farla girare in qualità di full-lenght, togliendo infatti l'opener "Gate 248", unicamente posta a svolgere il ruolo di intro, abbiamo sei pezzi che proprio per la durata "striminzita" e la compattezza con la quale infieriscono sull'ascoltatore riescono a girare nel lettore più volte senza troppi problemi, pur cadendo inevitabilmente nella trappola del già sentito e finendo troppo presto.

Il songwriting è discreto, buone accelerazioni prendono corpo con decisione lasciando però dei valichi percorribili utilizzando dinamiche meno terremotanti, apportanti morbosità. I Perishing Humanity se la cavano poi tecnicamente ed è dimostrato in più di una circostanza da quei due o tre brani che lasciano il segno come "Bloody Red-Product" e "Left To Die".
È un biglietto da visita invitante "The Monument Of Human Lies And Hypocrisy", la produzione permette l'intellegibilità della strumentazione in toto, la prestazione vocale è decisamente "nota" agli amanti della scena death con l'ormai più classico growl/scream modulato con risultati niente male ed è apprezzabile anche l'esecuzione/impostazione degli assoli che intersecano i brani, come avviene con quelli contenuti in "Interminable" e "Martyr", con questa seconda arricchita anche dalla presenza guest di Max Nabokov dei Prime Mover nel reparto vocale.
I punti dai quali ripartire per garantire in futuro uno stacco qualitativo ci sono tutti e le idee sembrano essere decisamente chiare, non ci resta che sperare in una conferma magari un po' più "estesa" nei contenuti per provare a capire quale ruolo potrebbero ritagliarsi all'interno di una scena continuamente in ebollizione com'è quella death.

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