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lunedì 14 maggio 2012VISTHIA - In Aeternum DeletiInformazioni Gruppo: Visthia Titolo: In Aeternum Deleti Anno: 2011 Provenienza: Italia Etichetta: ATMF Contatti: facebook.com/visthia - myspace.com/visthia - soundcloud.com/visthia Autore: Akh. Tracklist 1. Ut Sibilus Flagelli 2. Manus Et Voluntas 3. Vos Gloriam Consequi 4. Iugum Mei Sceleris 5. Id Vidi Splendere Nocte 6. In Aeternum Deleti 7. Horrete Coela DURATA: 43:23 Può essere che il Black Metal nel nome dei Visthia vi sia sconosciuto, ma i ragazzi mi pare si siano ottimamente mossi fino ad adesso in ambito underground, facendo tutti i passi in maniera corretta e senza forzare le tappe, arrivando all’uscita di questo "In Aeternum Deleti", secondo full lenght, con una personalità consolidata e pronta a dar battaglia. La cosa buffa è che per molto tempo ho ascoltato la scaletta dei brani in ordine rovesciato a causa dell’errata disposizione del file ricevuto e solamente con l’uscita della scaletta vera e propria, ricontrollando, ho potuto apprezzare il corretto svolgersi dell’album, ripulendomi totalmente dall’idea della strana disposizione dei brani ed che hanno così acquisito un senso logico, come se la musica fosse scritta seguendo le trame di un concept. La scelta di impostare le liriche totalmente in latino con sprazzi in italiano rende veramente molto bene, creando una tensione drammatica che si innesta perfettamente alle linee epiche del riffing, che porta la suggestione ad ottimi livelli. La cosa affascinante di questo lavoro è l’assimilare le assolute influenze svedeseggianti (più qualche frangente in cui si percepisce lo spirito dei migliori Satyricon di "Nemesis Divina") e comunque respirare pienamente un'italicità incredibile, grazie ad una passione totalmente mediterranea (questo anche nei parchi e rumorosi frangenti Dark Ambient, che ricreano giustamente quel sentore di rovina e distruzione spirituale nella quale il mondo moderno è quasi assolutamente cieco, brancolante e privo di meta, come si può ammirare nella lunga introduzione di "Vos Gloriam Consequi"). Come non comprendere che la rabbia e l’annientamento sono le armi con cui risvegliare le dormienti menti, gli spiriti infranti per tornare a nuova gloria. La Morte diviene quindi mezzo di giustizia e la Guerra il boia inviato dai Visthia a recidere la cancrena cristiana e non che infesta questo globo ridotto in miseria; che con le stigmati di "cristo" ha inchiodato i "nostri" animi. Qualcuno ha indicato "Kali Yuga Bizzarre" degli Aborym come pietra di paragone, non saprei se è vero tutto ciò, non tanto per la qualità ma perchè nonostante il tutto si muova utilizzando i medesimi canali, si tratta di qualcosa di più eteregeneo e frammentato, con le aperture dei "Satana" che enfatizzano molto di più le parti. Al contrario quelle ricreate dai nostri risultano meno invasive però costanti perpetue come onde perenni che lambiscono le coste del sopito IO corrodendone lentamente ma inesorabilmente le strutture menzognere con cui lo spirito viene mortificato, il tutto merito indubbiamente di una grandezza monumentale in fase di riffing ed arrangiamento, come non farsi emozionare dai mid tempos di "Ut Sibilus Flagelli" o "Id Vidi Splendere Nocte" che ben rappresentano quanto descritto pocanzi. Gli assalti frontali non mancano sicuramente ("Manus Et Voluntas" o "Iugum Mei Sceleris") ma è l’ottima dinamica con cui vengono distribuiti che implementa il loro risultato enfatizzando tutti gli umori distribuiti generosamente lungo questo disco e che a mio avviso rendono valore ai pezzi composti, come nella varia "In Aeternum Deleti" in cui prendono forma buonissime soluzioni soliste per tutta la canzone. Un LP veramente mastodontico, inutile girarci intorno, ogni frammento è cesellato per diventare trama di furia, ed indicare la giusta punizione senza ammissione di pietà o tolleranza, un esempio di fierezza e volontà, un Monumento ed un monito ai sopravvissuti. "Horrete Coela" è l’epitaffio assoluto con cui seppellire l’umanità degradata, la civiltà "naufragata", e non oserei mai alterare le ultime parole con cui il gruppo sancisce la Fine: ...gli occhi fissi dove devono colpire, lasciando quel silenzio, quel freddo, un vento di cenere..., un Vento di Cenere. |
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