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domenica 20 maggio 2012ZENITH REUNION - UtopiaInformazioni Gruppo: Zenith Reunion Titolo: Utopia Anno: 2012 Provenienza: Finlandia Etichetta: Violent Journey Records Contatti: facebook.com/zenithreunion Autore: Mourning Tracklist 1. Can’t Feel The Pain 2. Naked Boy 3. Dust 4. Gone Forever 5. FF 6. Victim Of Time 7. Truth Inside 8. Darkness Fall 9. Utopia DURATA: 51:33 Gli Zenith Reunion nascono in Finlandia nei primi anni Novanta col monicker Zenith, come spesso accade c'è uno stop lungo e imprevisto sino alla rinascita, in questo caso avvenuta nel 2010 con la modifica del monicker al quale viene aggiunto "Reunion" a simboleggiare la ripresa dei lavori che hanno portato al disco di debutto intitolato "Utopia". La musica è un hard'n'heavy dalle venature progressive, i proclami che parlano di similarità con band quali i connazionali Tarot, Accept e Dream Theater nonché le vaghe similitudini ad approcci in stile Van Halen per le qualità di presa catchy e Cacophony, nel tentativo di attrarre con una solistica che potrebbe ricordare a tratti quella di Friedman, non bastano a dare alla band una propria dimensione che risulta essere ancora assente. I brani inseriti nel disco per certi versi sono accattivanti, discretamente suonati, ricchi di melodia e ganci da canticchiare nei ritornelli, proprio quest'ultimo punto è però croce e delizia del platter. La sovrapposizione delle due voci utilizzata con costanza è scontata e, se a tale pecca si aggiunge un songwriting non troppo brillante, quello che se ne può venir fuori è un disco con un paio di pezzi piacevoli all'ascolto, si vedano "Can't Feel The Pain" che in parte potrebbe esser uscita direttamente da "Amok" dei Sentenced, "Naked Boy" e "Gone Forever" nelle quali affiora l'alone progressivo, e poi? Molto mestiere ma poca sostanza. Quasi un'ora di "Utopia" si riduce a divenire un supporto, una colonna sonora in sottofondo da inserire quando nello svolgere altri compiti si ha voglia di far girare qualcosa che risulti disimpegnante, non c'è poi molto a cui dover prestare attenzione dato che si ha l'impressione che gli Zenith Reunion siano frenati, "Dust" a esempio sembra uscita da un lato da un platter dei Metal Church nelle fasi più lente e melancoliche e dall'altro dai Megadeth di "Youthanasia", le movenze iniziali farebbero sperare nel pathos di una prova vocale alla fu David Wayne e invece... la canzone non prende in pieno né dall'una né dell'altra band rimanendo in bilico, non è brutta ma lascia decisamente l'amaro in bocca. Potenzialmente la formazione possiede le carte in regola per ovviare a tali mancanze producendo in futuro, auguro loro poi non troppo lontano, dischi di ben altra caratura, per ora, mi tocca rimandarli. Un ascolto a "Utopia" potreste anche concederlo ma non so quanto a lungo riuscirebbe a rimanere all'interno delle vostre playlist. |
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