lunedì 28 maggio 2012

WE ALL FALL - Paradise Paradox


Informazioni
Gruppo: We All Fall
Titolo: Paradise Paradox
Anno: 2011
Provenienza: Spagna
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/pages/WE-ALL-FALL/65869897224 - weallfall.bandcamp.com
Autore: Mourning

Tracklist
1. Paradise
2. Captive Of Fear
3. Murder, Slavery & Incestous Rape
4. Dead Man Walking
5. Fragile
6. System Failure
7. Blackened Tide
8. Paradox
9. Tourette's (bonus track cover Nirvana)

DURATA: 46:14

La Spagna, nazione a noi vicina e per molti versi similare, continua a produrre act dalle buone potenzialità, ne abbiamo recensiti parecchi in questi quattro anni, fra gli ultimi anche i thrasher Aggression con il secondo lavoro "Viocracy" e sempre in ambito thrash è stavolta con un debutto, "Paradise Paradox" dei We All Fall, che ritorniamo a parlare della scena iberica.
È un album ben suonato e prodotto che arriva dopo la produzione di due demo, l'omonimo datato 2006 e "A Tunnel To The Mind del 2008", un disco dotato delle caratteristiche che solitamente attraggono gli appassionati del genere, non vi è infatti presenza di particolari fronzoli, vi è però una cura in ambito compositivo e d'arrangiamento dei pezzi che permette loro di svolgere il proprio "scapocciante" compito in maniera apprezzabilissima.
È evidente che formazioni quali primi 'Tallica (e quali se no?) e Testament siano riferimenti non poi così velati nell'impostazione e nello sviluppo delle canzoni, così com'è tutt'altro che complicato notare il fatto che in più di una circostanza la voce del cantante Vìctor Prieto faccia esplodere l'Hetfield che c'è in lui, è un difetto? Se cantasse come quello sfigato di Matt Heafy probabilmente sì, in questo caso decisamente no.
I We All Fall a dispetto di un monicker che sembrerebbe tirare in ballo il metalcore pestano e segnano il territorio marcandolo con una natura thrash piena e possente, si dilettano con il groove in "Dead Man Walking", corrono dannatamente in "System Failure", se la prendono con comodo sfoderando tutto il loro repertorio nella lunga "Blackened Tide", dimostrando in capitoli come "Murder, Slavery & Incestous Rape" di avere acquisito la capacità di miscelare con sapienza l'appeal melodico in loro possesso con ritmiche stranamente varie, si percepiscono infatti momenti al limite con l'impatto death e altri che sembrano invece pescare da una natura heavy quasi retrò sabbathiana, è intrigante come cosa.
La canzone conclusiva, "Tourette's", cover di un classico dei Nirvana di "In Utero" è l'ennesima conferma che il grunge non abbia distrutto il metal? C'è sempre stata questa tediosa quanto stupida polemica su come il mondo musicale che ruotava intorno alla scena di Seattle avesse rovinato il panorama thrash, soprattutto per chi ricorda album contestatissimi come "The Ritual" dei Testament, uno per non citarli tutti.
Beh, i We All Fall sembrano non avere problemi con quel mondo e ne tirano fuori una versione particolare, metallizzata ed estremizzata ma piacevole, l'ennesimo incrocio di due strade non poi così tanto lontane? Probabile, anche se il pensiero farà di sicuro storcere il naso a tanti.
I madrileni sono pronti per confrontarsi anche con realtà di grosso calibro, la formazione regge bene l'impegno preso per tutta la durata del disco e questo in sede di prima prova è più che confortante, seguendo infatti tali direttive il futuro potrebbe divenire ancor più roseo e intanto non rimane a noi ascoltatori che godere di "Paradise Paradox" alzando ancora una volta il volume del nostro stereo, THRASH ON!

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