Informazioni
Gruppo: Svyatogor
Titolo: Doctor Veritas
Anno: 2012
Provenienza: Ucraina
Etichetta: Svarga Music
Contatti: myspace.com/svyatogorband
Autore: Mourning
Tracklist
1. In Memory Of Fallen Heroes
2. Word Hard. Eat. Watch.
3. The Manifesto
4. Doctor Veritas
5. Nor Fire, Nor Sword
6. Awoke Incoming (Antarctic Solitude)
7. Spit And Forget
8. Inevitability
9. La Concupiscence
10. Reincarnation Of Thoughts
DURATA: 52:02
Se avete seguito in questi ultimi mesi i nostri updates ricorderete il monicker Thunderkraft, dalla stessa label, la Svarga Music, e per molti versi dagli stessi membri, sia Master Alafern (violino e chitarra) che Amorth I.M. (batteria) sono parte fondamentale di quel progetto, stavolta uniti ad Arius (chitarra e voce) e Duk (al basso), giungono a noi gli Svyatogor, realtà attiva fra alti e bassi dal 1999 e che con "Doctor Veritas" rilascia la terza release, la cosiddetta prova di maturità.Come spesso mi è capitato, devo ammettere di non aver avuto un approccio con il passato della formazione, è quindi solo su quest'ultima opera che baso le mie impressioni e ciò che dopo il primo e superficiale ascolto mi era parso chiaro, era il fatto che questi ucraini avessero delle basi ben salde, stiamo comunque parlando di artisti che la "gavetta" e i palchi dell'underground li calcano da tempo, era quindi improbabile mi trovassi di fronte a un platter che peccasse mostrando debolezze da principiante.
Il sound per alcuni versi non è poi così distante dalla natura dell'ultimo Thunderkraft, "Totentanz" è con tutta probabilità maggiormente carico di porzioni elettroniche e varianti simil-industrial, mentre questo tende più a sferrare colpi utilizzando la vecchia maniera con sfuriate minacciose come avviene nella chiusura di "Word Hard.Eath.Watch.".
È un disco comunque moderno, dai suoni puliti ma che non si risparmia una visione a tratti cruda e maligna, attimi di puro assalto si intervallano ad ampie aperture melodico/epiche, basti ascoltare l'opener "In Memory Of Fallen Heroes", dilettandosi con stop & go in "The Manifesto", brano breve ma che racchiude in sintesi le capacità degli Svyatogor nel far convivere riff orecchiabili e una calibrata modalità a impatto.
Nella normalità di ogni progetto che vede al suo interno Master Alafern, non può poi mancare quel tocco di deviato, quasi "circense" che l'operato dei synth porta alla ribalta.
Altra cosa che accomuna le due realtà ucraine è quel costante tentativo di andare oltre, superare gli schemi prefissati inserendo carne su carne in una brace già di per sé colma, alle volte muoversi in tale direzione può divenire controproducente rendendo le canzoni eccessivamente appesantite senza nessun bisogno che lo siano.
Arricchiscono le proprie prestazioni con continui inserimenti e variazioni tuttavia solamente in alcune circostanze risultano efficaci, penso a esempio a "Nor Fire, Nor Sword", bella nella sua impostazione melodica d'assalto, intrigante ed eccentrica nei frangenti esaltati dal sax e dalle atmosfere più cupe.
La produzione del disco sta al gioco, chiara quanto basta a delinearne la strumentazione con risultati soddisfacenti, è piacevole anche il suono simil-live riposto in "Spit And Forget".
"Doctor Veritas" è l'ennesima dimostrazione dell'esistenza di un circolo artistico dalle ottime potenzialità che ruota attorno a un numero ben definito di monicker, ci sono ancor però da levigare certi aspetti della composizione, rendere più affidabile e meno dispersivo l'approccio a questo tipo di death/black imbastardito e sembra proprio che gli Svyatogor siano decisamente vicini a raggiungere questo traguardo.
Se rientrate nella categoria degli assoluti "conservatori" difficilmente vi andrà a genio un album simile, è quindi consigliabile a chi preferisce diversificare gli ascolti aggiungendo oltre a un sound estremo anche tentativi d'approccio personali, riusciti o meno, sarà il vostro gusto a deciderlo e l'ascolto è l'unica via per prendere tale decisione.
