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lunedì 28 maggio 2012DESDEMONIAInformazioni Autore: Mourning Traduzione: Dope Fiend Formazione Tom Dosser - Basso, Voce Tom Michels - Batteria Marc Dosser - Chitarra, Voce Oli Scheeck - Chitarra Operai del death metal, i Desdemonia sono una delle band che con passione continuano a produrre musica e quest'anno festeggiano i loro quindici anni d'attività. Benvenuti sul nostro sito, come ci si sente ad aver addosso un bel po' di storia da poter raccontare? Ciao, grazie per averci ospitato. Ci si sente davvero strani sapendo che suoniamo da quindici anni e che siamo sopravvissuti alla prova del tempo. Ma è bello sapere che ci siamo sempre attenuti al nostro credo musicale e non siamo mai cambiati in base ad ogni moda che è sorta nel metal, è stata la strada giusta da percorrere. Come sono nati i Desdemonia, chi sono i membri della line up e quali sono le band che vi hanno fornito ispirazione? La nascita effettiva dei Desdemonia risale al 1994 grazie a Tom Michels e Marc Dosser. Gli altri membri sono Tom Dosser e Oli Scheeck. Il primo concerto ebbe luogo nel dicembre 1996, quindi celebrare il nostro anniversario quest'anno era appropriato. Abbiamo influenze provenienti da ogni angolo possibile della musica metal ma siamo rimasti sempre aperti ad altri stili di musica. Questo è importante per mantenere fresco lo stile creativo. Cos'è successo dal 2001 al 2010, anno che ha visto l'uscita del terzo capitolo "Existence"? La band è stata messa in stato d'ibernazione? Quando abbiamo rilasciato "Paralyzed" nel 2001, eravamo continuamente in tour per suonare i nostri pezzi dal vivo. Abbiamo rispettato ogni impegno e abbiamo suonato in diversi paesi in Europa. Inoltre ogni membro studiava in un paese diverso (Germania, Francia e Belgio), quindi non abbiamo trovato il tempo per entrare in studio insieme e registrare le nuove canzoni. La nostra idea principale era in realtà di costruire uno studio nostro. Così, quando siamo tutti tornati a Lussemburgo, abbiamo iniziato a costruire lo studio e a registrare le nostre nuove canzoni. E ciò ha richiesto tanto tempo. Quando "Existence" è uscito, nel 2010, abbiamo fatto un grande concerto in Lussemburgo, davanti ad un pubblico di cinquecento persone. Se c'è una parola che credo possa rappresentare il vostro modo di far musica è: coerenza. Avendo ascoltato tutti e tre gli album, ho notato una costante affinità di suoni e intenzioni, con l'unica variante che, in "Paralyzed" soprattutto, c'erano degli strani echi scuri, quasi "dark-wave" oriented, che vi confluivano. Come nascono i pezzi? Chi sono gli autori della musica e dei testi? Sì, penso che tu abbia trovato la parola giusta per la nostra musica: coerenza. In realtà non abbiamo intenzione di suonare come qualche altra band. Scriviamo musica in un modo molto innocente. La nostra musica è uno sforzo collaborativo, le idee vengono messe insieme quando tutti e quattro siamo in sala prove. Noi incorporiamo tutto ciò che sembra giusto a tutti i membri della band. Le nostre canzoni iniziano spesso con un riff attorno a cui si costruisce una canzone. Cerchiamo di concentrarci di più su un tema per una canzone piuttosto che cercare di incorporare mille idee e perderci. Naturalmente si può avvertire una crescita del songwriting da "Same" a "Paralyzed" e fino a "Existence". "Paralyzed" abbiamo cercato di tenerlo compatto e diretto in termini musicali. In "Existence" il songwriting è stato leggermente modificato ed è diventato un po' più progressivo, comunque mantenendo il sound Desdemonia. Considero "Existence" un buon rientro in carreggiata, avendolo ascoltato più volte (troverete la recensione sul sito), ho notato quanto ancora sia presente una forma genuina e semplicemente death. È piacevole alle volte non dover "affrontare" proposte che siano forzatamente old school o sin troppo tecnicamente forzate. Ho citato questi tre brani a rappresentanza degli apici insiti nel platter: "Overload", "Existence" e "Lay Down Your Crown". Cos'è che ancora oggi vi da la spinta per suonare death e interpretarlo in questa maniera? Fin dal primo giorno non abbiamo mai voluto suonare esattamente come una delle nostre influenze. Non abbiamo mai seguito le tendenze. È sempre stato importante per noi mantenere l'ispirazione e mantenere la nostra musica libera dai cliché. Non abbiamo bisogno che le nostre canzoni siano una manifestazione di tecnica. Tutto ciò che importa è che siano buoni pezzi. E se siamo in grado di rapportarci ad essi, magari altre persone lo possono fare. Le nostre canzoni sono uno sforzo collaborativo, nascono da tutti e quattro i membri della band ed è questo ciò che rende funzionale il nostro sound. Uno degli obiettivi principali, credo, è sempre quello di scrivere la musica nel modo in cui vorremmo sentirla come ascoltatori. L'importante per noi è avere un buon groove e delle canzoni riconoscibili che smuovano le persone. D'altra parte parti acustiche e più melodiche fanno respirare i pezzi. Una buona combinazione di entrambi gli elementi è ciò che rende buona una canzone. Ogni album è figlio del tempo, dei componenti della band che lo interpretano e delle emozioni che si mettono in gioco in quel preciso "momento" storico. Il secondo punto per voi è stato ed è una certezza di continuità dato che la line-up è consolidata in pratica da sempre (o quasi). Se doveste presentare i tre lavori ad un ascoltatore che non abbia ancora avuto occasione di approcciarli, in che modo lo fareste? Naturalmente in un album si sente sempre il modo di pensare e di suonare di chi lo ha prodotto. È inoltre possibile ascoltare l'esperienza e le possibilità tecniche di quel momento. Se dovessi presentare ad un ascoltatore il nostro lavoro in ordine cronologico, inizierei con "Same", il nostro primo album, su cui c'erano tutte le canzoni che avevamo scritto fino a quel punto. Le canzoni hanno vibrazioni diverse e sono state scritte nel corso di un lungo periodo in cui eravamo ancora alla ricerca di noi stessi. Lo abbiamo registrato in Germania e masterizzato a Bruxelles, in Belgio. Poi, naturalmente, mi piacerebbe fargli ascoltare "Paralyzed". Con un piccolo cambiamento nella line-up e già un sacco di esperienza dal vivo, eravamo più consapevoli di ciò che stavamo cercando quando stavamo scrivendo le canzoni di quell'album. Abbiamo provato di scrivere canzoni più dirette, più brevi ma più concentrate su quello che era importante. Anche questa volta siamo andati in Germania per registrare, ma in uno studio diverso. Dal momento che non abbiamo avuto molto tempo di registrazione, abbiamo lavorato in maniera molto concentrata, il che ha contribuito a rendere il tutto molto diretto. "Existence" sarebbe l'ultimo album da presentare. Nove anni dopo il secondo album, esso contiene canzoni che sono state scritte in quel periodo in cui stavamo suonando un sacco di spettacoli in tutta Europa, vedendo le tendenze della scena metal andare e venire. La registrazione ha richiesto più tempo perché ognuno di noi stava finendo i suoi studi, ma anche perché avevamo deciso di costruire il nostro studio e fare la registrazione per conto nostro. Così, quando abbiamo finalmente iniziato nel 2008 a registrare, abbiamo voluto rendere il suono esattamente come volevamo. Ed è quello che si può ascoltare su "Existence". Le canzoni potrebbero avere più di una torsione progressiva pur rimanendo in atmosfera Desdemonia, cosa che mantiene la struttura della canzone facilmente accessibile. Parlando di "passione" per il metal, qual è il vostro pensiero sulla scena odierna? C'è qualcosa che vi disturba del modo contemporaneo di fare musica (commerciabilità, produzioni troppo pulite, fattore estetico messo in molti casi in primo piano)? È interessante esporre alcune riflessioni su questo punto. La nostra passione è sempre stata la musica e, nel nostro caso, la musica metal. È la musica più intensa che vogliamo suonare. Nel corso di questi quindici anni abbiamo visto tante mode andare e venire. Alcune band stavano cambiando tutto per soddisfare queste tendenze ma non appena queste cambiavano le suddette band sono scomparse. Quindi, per noi, l'unica cosa giusta da fare è rimanere fortemente attaccati alle nostre convinzioni musicali e costruire e seguire la nostra stessa tendenza all'interno della band. Abbiamo sempre apprezzato la maggior parte degli stili metal perché ci è stato mostrato come questa musica sia aperta ad altre influenze. E ci hanno ispirato ma sapevamo quale fosse il tipo di musica che noi dovevamo suonare. Quello che ho notato però è che negli anni 2000 Internet ha cambiato enormemente le cose. Oggi il look e l'artwork sembrano essere diventati più importanti della musica stessa. Le giovani band voglio somigliare esattamente ai loro eroi mentre quando abbiamo iniziato noi la band voleva avere un suono proprio. Le band di giovani non hanno il tempo di sviluppare il proprio sound perché tutti possono tirare fuori una grande registrazione anche se suonano solo da un anno. Con l'uso di lettori MP3 che contengono un migliaio di canzoni o più, gli ascoltatori non sono più focalizzati su determinate band ma solo su alcune canzoni. Penso che oggi troppo tempo sia stato speso per le cose di contorno invece che per tenere d'occhio la musica. Ma, allo stesso tempo, vedo che le nostre scene locali sono diventate davvero forti. I live giocano un ruolo importante in questo momento, forse perché la gente cerca di trovare qui una realtà e una comunità che sia reale. C'è invece qualche peculiarità delle decadi passate, sia dal punto di vista dei suoni che dell'ambito culturale metallico, di cui sentite la mancanza? Come ho detto prima, naturalmente, tutto cambia. Io non sono il tipo di persona che dice che i cambiamenti siano negativi. Mi piace molto il cambiamento. Ma penso che le evoluzioni debbano esserci perché gli artisti le sentono dentro e non perché lo dice il mercato. Il suono si evolve con la tecnologia e questo è sempre interessante. Penso però che, a volte, sia meglio avere un disco che suoni meno pulito ma con un buon songwriting. Com'è la scena lussemburghese? Vi sentite parte di essa? Quando abbiamo iniziato praticamente non c'era una scena metal in Lussemburgo. Naturalmente c'erano metallari ma non erano organizzati. Per i più grandi spettacoli tutti andavano in Germania o in Francia. Quindi abbiamo dovuto ripartire da zero. Le poche band che c'erano in quel periodo organizzavano tutto da sole. Senza Internet, abbiamo anche organizzato live con gruppi come Soilwork e Krisiun durante i loro primi tour in Europa. Dato che il Lussemburgo è un paese piccolo, abbiamo iniziato presto a suonare nei paesi vicini. Nel corso degli anni sempre più persone e promotori sono stati attratti dai Desdemonia e dalla musica metal in Lussemburgo. Questa opportunità ha portato a suonare qui gruppi come Apocalytica, Gorefest e Dismember tra gli altri. Nel corso degli anni 2000 si è verificato un boom di band metal in Lussemburgo. È diventata oggi una scena molto attiva, con alcuni concerti ogni settimana. È bello vedere che i giovani che erano venuti ai nostri concerti sono ancora appassionati di questa musica e ora suonano in questi nuovi gruppi che compongono la scena in Lussemburgo. Così oggi è possibile avere, come è successo a noi per il nostro "15 Years Of Desdemonia Jubilee Show", cinquecento persone con sole bande lussemburghesi. Questo è un video a riguardo: www.youtube.com/watch?v=n4C_p5JdGL8. Qui invece c'è la lista delle attuali band metal lussemburghesi: www.metal-archives.com/lists/LU. Per una band credo non ci sia cosa più bella che poter suonare la propria musica live, quant'è importante questa dimensione per voi? L'avete mantenuta viva anche negli anni di "fermo" compositivo? Siamo una band da live. Per noi suonare dal vivo è stato il primo passo. Naturalmente la scrittura della musica è la parte più importante ma portare la tua musica alla gente è sempre bellissimo, c'è un grande scambio di energia. Questo scambio mantiene viva la scena. C'è un'esibizione alla quale siete particolarmente legati per i ricordi che vi ha lasciato, positivi o negativi che siano? Questa è una domanda difficile. Ci sono tanti ricordi e individuarne uno è davvero difficile ma ciò che è certo è che ogni esperienza, buona o cattiva, ci ha aiutato a diventare quello che siamo oggi. Ci sono stati momenti molto difficili, tour in cui si doveva combattere contro tutti, ma poi si vivevano grandi live con mille, o anche solo cinquanta, persone ma che ti facevano sentire davvero bene. Chi sono i Desdemonia al di fuori dell'ambito band? Passioni extra musicali, lavoro, vita quotidiana? Beh, due di noi sono insegnanti, un altro lavora come medico alla Luxembourg University e un altro ancora lavora anch'egli nell'ambito scolastico. E tutti abbiamo passioni diverse che comprendono sport, famiglia, divertimento. Progetti futuri, bolle qualcosa in pentola? Dobbiamo aspettarci un successore di "Existence" a breve? Abbiamo suonato molto negli ultimi due anni, per cui ora vogliamo prendere un po' di tempo libero e concentrarci sul songwriting. È difficile scrivere nuove canzoni quando si sta sul palco tutto il tempo. Ora possiamo veramente prenderci del tempo per lavorare sulle nostre idee. Alcune parti di canzoni sono già state ultimate, quindi tenetevi aggiornati. L'intervista si conclude qui, a voi la parola per un'ultimo messaggio sperando magari di vedervi on stage sui palchi nostrani. Grazie mille per il tempo dedicatoci e per l'energia che mettete nel vostro progetto. Vorrei anche ringraziare tutti i lettori italiani per il loro interesse. L'Italia è uno dei paesi in cui non abbiamo mai suonato quindi potrebbe essere il prossimo paese da visitare. Forse ci si vede lì. |
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