lunedì 13 febbraio 2012

DELIRIUM X TREMENS


Informazioni
Autore: Mourning

Formazione
Med - Chitarra
Pondro - Basso
Ciardo - Voce
Thomas Lorenzi - Batteria


È italiana una delle release più particolari e fra le più mature rilasciate nel corso del 2011, parlo di "Belo Dunum, Echoes From The Past" dei bellunesi Delirium X Tremens (troverete la recensione inserita nel nostro "listone"), vediamo cosa ci raccontano di loro e a proposito di questo "gioellino.

Benvenuti su Aristocrazia Webzine, com'è mio solito inizialmente preferisco che sia la band a parlare a ruota libera raccontandosi, un po' di date "storiche", chi sono i componenti della band e tutto ciò che pensiate possa interessare ai nostri lettori, vi lascio quindi la parola...

Ciardo: Ciao qui Ciardo, cantante dei Delirum X Tremens, grazie per averci ospitato nelle vostre pagine! È un piacere per noi. I DXT nascono nel 1998 all'ombra delle maestose Dolomiti, inizialmente si suonava cover dei più svariati gruppi estremi, poi sentimmo l'esigenza di creare qualcosa di nostro e così nel 2003 esce il nostro primo lavoro: il mcd "Cyberhuman" che ha riscosso tanti consensi e ci ha permesso di iniziare a suonare in molti posti d'Italia! Dopodichè Giorgio Murer (batterista di Cyberhuman) lascia i DXT e subentra Thomas. Tra un bicchiere e l'altro, arriviamo a registrare il nostro secondo lavoro "CreHated From No_Thing" nell'estate del 2005, disco che uscì però solo nel 2007 sotto l'etichetta Punishment 18 Records. In questi anni abbiamo suonato con nomi importanti quali Massacre, Necrodeath, Asphyx, The Haunted, Napalm Death e tutto questo ci ha dato spinta per proseguire il nostro sentiero. Qualche anno fa lascia la band anche Lorenzo, nostro chitarrista storico, di conseguenza la lineup odierna è questa: Ciardo - voce, Med - chitarra, Pondro - basso, Thomas - batteria e per i live ci avvaliamo anche dell'aiuto di Fabio Perucchini (chitarrista dei Seven Dark Eyes) perchè le nostre canzoni giocano molto sulle armonizzazioni delle chitarre, è sempre stata una nostra caratteristica ed è quindi importante averne due sul palco!
Al momento di affrontare le composizioni e la creazione del nuovo disco ci siamo trovati a ragionare bene su quale sarebbe stato il concept e su come trattarlo, le Dolomiti e in particolare un Alpino morto durante la prima Grande Guerra hanno scelto per noi e così abbiamo semplicemente ascoltato quello che avevano da dirci e l'abbiamo messo in musica. Nasce così il nostro ultimo lavoro "Belo Dunum, Echoes From The past", il diario di un Alpino che racconta storie, leggende e fatti realmente accaduti a Belluno incastonata nelle Dolomiti! Belo Dunum è l'antico nome della città di Belluno, significa collina splendente.


In sincerità, come ho peraltro ammesso nella recensione, i vostri primi lavori "Cyberhuman" e "CreHated From No_Thing" pur avendo delle grossissime potenzialità non sono mai riuscito ad apprezzarli in pieno, c'era qualcosa che mancava, quando ho avuto il piacere d'ascoltare questo "Belo Dunum, Echoes From The Past" quella sensazione d'incompleto non solo è sparita ma ho riscontrato una palese evoluzione e compattezza. Cos'è cambiato secondo voi in questi quattro anni che hanno separato l'uscita dei due album? Qual è stata la chiave di volta?

Apprezzo la tua sincerità! La chiave che ci ha fatto cambiare è stato proprio il fatto di avere scelto il nuovo concept, è stata una scelta importante che ha contribuito all'evoluzione del nostro sound e ci ha permesso di aprire nuove sperimentazioni con strumenti più classici quali fisarmoniche, flauti, cori alpini... "Cyberhuman" e "CreHated From No_Thing" sono stati dei tasselli importanti per la nostra storia, indispensabili e "Belo Dunum..." è la naturale evoluzione dei nostri precedenti dischi. Ora siamo dei musicisti più maturi ovviamente e stiamo lavorando sodo per creare un nostro stile personale, credo che siamo sulla buona strada.


Che significato ha la cover del disco, quell'immagine retrò e quei colori cosa rappresentano per i Delirium X Tremens?

In copertina ci siamo noi, rivolti verso le montagne, attenti ad ascoltare le voci del passato trasportate dai venti gelidi delle Dolomiti. È una copertina malinconica e carica di emozioni, una copertina polverosa che racconta le storie delle nostre montagne, era perfetta per il disco!


Avete volutamente scelto di focalizzare le tematiche espresse nei testi parlando del nord-est, citando la furia delle Dolomiti nei capitoli riguardanti la strage del Vajont, il movimento degli Alpini, la figura storica di Papa Luciani sul quale l'ombra di un "complotto" per togliere di mezzo un personaggio fin troppo amato dal Vaticano per molti non è teoria del tutto da escludere, perché questa scelta?

L'album è totalmente incentrato su Belluno e le sue montagne, è la nostra terra ed così ricca di storie e leggende che pian piano purtroppo si stanno perdendo. Un omaggio alle nostre radici e ai nostri avi, alla nostre tradizioni. E spero che questo sia di esempio, perchè c'è troppa esterofilia qui in Italia, gente che adora i vichinghi e inneggia al dio Odino.. che vuoi che ti dica, noi siamo nati e cresciuti a Belluno, siamo montanari mica marinai con le corna!!!


Da qui la domanda mi sorge spontanea, la critica al metal che per i media di massa è spesso emblema di anti-cultura va a farsi benedire, cosa si potrebbe dire a questi signori "benpensanti"?

Credo che ogni parola sarebbe sprecata per questa gente, anche un vaffanculo. Meglio risparmiare il fiato per cose più produttive.


L'album è death metal e pesta anche a dovere, impossibile non citare brani come "The Guardian" e "Teveròn, The Sleeping Giant", com'è cambiato (se è cambiato) il "modus operandi" che utilizzate per dar vita ai pezzi? Chi si occupa della musica?

Il lavoro compositivo e creativo si svolge sempre pressochè alla stessa maniera. Si parte dalla struttura completa di chitarra che principalmente compongo io e in parte anche Med, e dall'argomento che si vuole trattare. Quando la struttura della canzone è completa (magari anche già con qualche arrangiamento in modo che si capisca subito l'atmosfera della canzone) la registro e la faccio sentire agli altri. Da qui ognuno fa le sue valutazioni e si studia la propria parte, poi in sala prove valutiamo il tutto complessivamente, si cercano altre idee e particolarità. È un lavoro un po' lungo perchè proviamo sempre molte soluzioni, ma è proprio questo che ti permette di comporre delle canzoni varie e non la solita minestra riscaldata. In genere l'ultima cosa che inseriamo ovviamente è la voce.


Quali erano in quel periodo i vostri ascolti? Pensate abbiano inciso sul mutare del vostro sound?

Sui nostri ascolti ti posso dire che bene o male sono e sono stati sempre gli stessi, death, black metal, thrash o anche musica anni Ottanta, cori alpini, ascolti abbastanza variegati come vedi. Direi che è innegabile che la musica che ascoltiamo ci influenzi anche a livello compositivo probabilmente, ma non credo che abbia influenzato la nostra evoluzione, il nostro cambiamento.


Il lavoro di Thomas dietro le pelli è da sempre uno dei punti di forza del vostro operato, così come Ciardo è divenuto ancor più vario, robusto nel growl e pur avendo perso per strada Lorenzo (ex chitarrista) possedete una line-up solida che ha subito pochi cambi e che continua a portare avanti il proprio progetto. Dopo quasi quindici anni d'attività (se non erro vi siete formati nel 1998?) come si trovano le motivazioni, gli stimoli giusti per farlo?

Ti ringrazio anche da parte di Thomas! È così, ci siamo formati nel '98. Per trovare stimoli e per andare avanti bisogna sempre essere in grado di rinnovarsi, trovare nuove idee che rinfreschino la tua musica! Anche suonare live è molto importante per alimentare la voglia di suonare. Sostanzialmente non bisogna mai restare fermi! In ogni caso comunque alla base ci deve essere la passione per la musica, se manca questa, una band ha vita breve.


La produzione così ruvida è ciò che volevate? Soffrite come il sottoscritto di un rigetto per quelle "plastificate" dell'ultim'ora?

Hai proprio colpito l'obbiettivo! Non siamo particolarmente amanti delle nuove produzioni, anche se obbiettivamente certe band che escono ultimamente hanno dei suoni paurosi (mancano però di cattiveria). Questo tipo di produzione a noi non serviva, ci serviva una produzione sì fatta come si deve, ma che mantenesse un'atmosfera naturale, ruvida, grezza e non plastificata!


So che avete collaborato con Mauro Corona (la poesia all'interno del booklet è una sua opera), che ho imparato ad apprezzare come autore grazie a un amico, com'è avvenuto l'incontro? Vi conoscevate già? Cosa pensate del suo modo di vivere a contatto con la natura e per la natura?

Conosciamo bene le sue due figlie, Melissa e Marianna, e tramite loro abbiamo contattato Mauro. Si è dimostrato subito disponibile a collaborare con noi e dopo un paio di mesi che Pondro (bassista) gli aveva telefonato, ci è arrivata una mail con la poesia dedicata alla montagna per il nostro disco. È stata una collaborazione molto interessante e davvero innovativa, a lui non piace il nostro genere ma ha apprezzato il concept. Uno scrittore come lui che collabora con una band come noi! Io credo che sia molto importante rispettare la natura per una buona convivenza, bisogna saperla ascoltare e respirare, soprattutto in montagna, e in questo Mauro è un maestro. La natura non va sfidata ma capita, siamo noi che abbiamo bisogno di lei, non lei che ha bisogno di noi...


Cos'è il Metal per voi? E nello specifico il Death, cosa ha portato nelle vostre vite?

Il metal è la miglior musica esistente al mondo ahahah! Il death metal ci ha portato la passione vera per la musica, la passione per suonare, andare a concerti e purtroppo per il portafoglio anche la passione di comprare cd!


Il Veneto è una delle regioni più attive in ambito metal, come descrivereste la vostra scena regionale? Quali sono le formazioni con cui avete dei buoni rapporti di stima e i personaggi che ritenete abbiano dato sempre il massimo per farla andare avanti?

Non mi va di fare nomi perchè sicuramente dimenticherei qualcuno, comunque sì qui in Veneto la scena è parecchio attiva e ci sono ottime band. Abbiamo condiviso il palco con vari gruppi veneti e sono sempre state ottime esperienze, soprattutto alcoliche eheheh!


Il pensiero dei Delirium X Tremens sulla scena italiana?

Tante buone band ma che fanno fatica a sbucare fuori, c'è ancora troppa esterofilia qui e in più la maggior parte della gente ha il culo di piombo e se non gli porti il concerto sotto casa o a portata di mano non si muove, proprio per questo la scena Italiana fa fatica a restare viva.


Corrado e la Punishment 18 vi supportano dal tempo di "CreHated From No_Thing", cosa si può dire di questa label e del "capoccia" che la manda avanti? Non sono molti che in termini di sbattimento si muovono e non mollano alla prima botta come lui.

Corrado e Marita sono delle gran persone, lavorano sodo pur sapendo che comunque a comandare il mercato sono le major oramai! Ma a testa bassa continuano a tenere duro e ti assicuro che non è facile. Corrado è sempre in giro a fiere, concerti e festival con il suo stand. Per etichette come la Punishment18 e soprattutto per band come noi comunque una cosa che funziona è fare scambi di cd con altre band o etichette, in questa maniera riesci a distribuire i tuoi lavori molto più facilmente.


Le impressioni che vi siete fatti portando "Belo Dunum, Echoes From The Past" in sede live? Quali sono state le reazioni del pubblico?

Finora abbiamo suonato solamente due concerti portando il nostro ultimo disco. Comunque le reazioni sono state oltre le nostre aspettative, magnifiche! E poi soprattutto qui a Belluno quando abbiamo suonato la serata di presentazione ufficiale di "Belo Dunum, Echoes From The Past" la gente è rimasta dall'inizio alla fine davanti a noi a gustarsi tutto il concerto, che in quell'occasione godeva della collaborazione di una compagnia teatrale che impersonava le canzoni! Quella sera ho visto gente entusiasta, gente commossa, gente attenta, persone che si sono complimentate con noi per avere creato un disco e uno spettacolo che va al di là della musica! Fantastico!


Il momento più bello e quello più brutto vissuti dai Delirium X Tremens come band?

Oddio non saprei, ce ne sono tanti di belli, quando firmammo il nostro primo contratto, oppure quando finalmente arrivavamo in studio di registrazione per dare vita ai nostri album. Momenti non propriamente piacevoli sono quando perdi per strada pezzi di lineup.


L'esperienza live che vorreste assolutamente ripetere?

Ti risponderemmo in maniere diverse, io ho adorato suonare al Badia Rock e al Sunvalley In Rock, al Landrock Festival, tutti posti dove ci siamo divertiti! Da rifare comunque il Badia Rock!


Ci sono due questioni sulle quali vorrei chiedervi un parere: A) Le cover band: sono una piaga, non sono una piaga, rubano spazio a chi vuole suonare roba propria? È possibile che in Italia ci siano miriadi di cover band e manchino sempre più occasioni per portare a galla realtà nuove e non, visto che c'è gente come voi che si fa la gavetta da anni? La solita mancanza di meritorcrazia e cultura? B) Formazioni che pagano per suonare e acquisire posti più in vista nelle scalette dei festival, come ritenere un atteggiamento simile?

La situazione musicale qui in Italia fa schifo. Però c'è da dire che se le cover band pullulano, vuol dire che c'è gente che le segue e quindi riempiono i locali. Certo non è gratificante vedere questa situazione dopo anni di sacrifici e lavoro, però non credo che le cover band portino via posto ad altre band che fanno musica propria, non è propriamente colpa loro. Mi viene da pensare invece che il pubblico non abbia molta curiosità di scoprire nuove band e di conseguenza preferisca ascoltare sempre le stesse menate mainstream, evitando di andare ai concerti di band emergenti o comunque meno conosciute. È anche per questo che non è facile trovare date in giro. Per il tuo punto B, altra situazione schifosa, in certi casi tanti organizzatori per recuperare qualche spesa in maniera sicura chiedono soldi alle band, ben sapendo che qualcuna che pagherà la troveranno, quindi suoni se hai soldi da spendere, altrimenti no. A prescindere dal fatto che tu sia un ottima band o meno! Con i tour funziona alla stessa maniera se vai come band di supporto.


Cosa bolle in pentola? Quali sono i progetti dei Delirium X Tremens per questo 2012?

Stiamo cercando di portare dal vivo il nostro "Belo Dunum, Echoes From The Past" ovunque sia possibile, suoneremo a Trento il 25 febbraio, al Tatto Death Fest a Milano il 25 maggio, al Sunvalley Metal Fest a Gallio il 29 giugno, a Bressanone verso metà marzo. Vediamo se salta fuori qualche altra data, stiamo tentando di trovare concerti anche all'estero! Inoltre abbiamo già un bel po' di materiale nuovo (Dolomitico ovviamente...) al quale stiamo già lavorando!


E con questa abbiamo finito, vi ringrazio per il tempo dedicatoci e vi lascio un'ultima volta la parola per concludere come meglio credete.

Grazie a te Mourning e ad Aristocrazia Webzine per lo spazio dedicatoci!! Tenete d'occhio le nostre prossime date sul nostro sito www.deliriumxtremens.com e ordinate il nostro album "Belo Dunum, Echoes From The Past" mandando una mail a info@deliriumxtremens.com, sarete investiti dalle gelide leggende delle Dolomiti!

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