lunedì 27 febbraio 2012

HARMONY IN GROTESQUE - Painted By Pain


Informazioni
Gruppo: Harmony In Grotesque
Titolo: Painted By Pain
Anno: 2012
Provenienza: Russia
Etichetta: Arx Productions
Contatti: myspace.com/harmonyband -harmonykrs.narod.ru
Autore: Mourning

Tracklist
1. Aegrimonia Profunda
2. Last Moments Of A Dying Dream
3. Scars In My Memory
4. Siberia
5. Frozen Blood Of Trees
6. Something Good
7. Gift Bringing Pain
8. Demo(n)graphic Blast Of Gods
9. Slumber Stopped The Time
10. Dot

DURATA: 58:23

Il panorama metal è diventato sempre più vario ed esce talmente tanta di quella roba che si dichiara appartenente a un'area piuttosto che un'altra che alle volte ascoltando un disco ti chiedi "perché dovrei inserirlo qui e non là"?
Un po' ciò che è successo con gli Harmony Grotesque di "Painted By Pain", disco di debutto partorito sulla lunghissima distanza visto che di anni ne son passati ben quattordici dalla nascita del combo russo.
Le atmosfere, l'intensità e lo stile proposto sono lontani dal mietere vittime e dal farsi accompagnare da funeree sensazioni, risultano invece inclini alla malinconia, al grigiore agrodolce della solitudine e a un appeal acustico quasi seventies che appare per la prima volta nello strumentale in apertura intitolato "Aegrimonia Profunda".
Le radici del sound sembrano essere lontane dalla definizione più classica di doom/death, a tratti pare d'aver a che fare con una formazione vicina alle lande svedesi per interpretazione del riffing e per le cadenze ritmiche, se non fosse per l'apporto delle tastiere e certe aperture lievemente dilatate si potrebbe quasi asserire che la proposta non abbia nulla a che spartire con il doom. Un'aria gotica riesce a trapelare nel manto scuro che in più di una circostanza riconduce al nome My Dying Bride come in altre diverse il collegamento agli Opeth non manca, sarà perché gli Harmony In Grotesque provano a inserire una forma di progressione nelle loro movenze o più semplicemente perché l'ambiente pur atteggiandosi a oscuro mantiene una carezzevole languidità che diviene intrigante nella spettacolare sezione dall'umore bluesy di "Scars In Memory" nella quale è riscontrabile peraltro anche un'intrusione di stampo elettronico grazie a una serie di campionamenti.
È un lavoro intricato che fonde dark metal, symphonic e avantgarde, come non aggiungere a quei monicker tirati in ballo anche gli A Forest Of Stars a esempio, gli Harmony In Grotesque rimescolano spesso e volentieri le carte in tavola favorendo o meno una delle tre nature a discapito delle altre, facendo sì che i brani risultino un ascolto capace di acchiappare l'animo di chi vi si cimenta.
Il gelo viene evocato in "Siberia", pezzo dall'interpretazione e stile che chiamano in causa il signor Fernando Ribeiro e i suoi Moonspell.
È impossibile negare che le influenze siano talmente tante e disparate da non rimanerne piacevolmente impressionati, la modalità d'attacco improvvisa sferrata nella successiva "Frozen Blood Of Trees" ha di nuovo familiarità con il sound svedese, è però il black a fare capolino adornato da inserzioni di piano, piano presente e attivo nell'addolcire l'incedere di una robusta e malinconica "Gift Bringing Pain". L'incipt di "Demo(n)graphic Blast Of Gods" non è invece evidentemente di matrice Death?
Ce n'è davvero per tutti in questo "Painted By Pain", non è sempre perfetto, alcune volte le collisioni fra i vari stili impattano in maniera non efficace, la musicalità viene messa a dura prova dai continui cambi umorali in certi frangenti parzialmente forzati ma se teniamo conto della buonissima prestazione corale e di una produzione non male, quello che ci troviamo fra le mani è un debutto con delle credenziali a proprio favore.
Ora per il primo lavoro son passati quattordici anni, mi auguro vivamente che gli Harmony In Grotesque non ne facciano trascorrere altrettanti per dare alle stampe il secondo, diverrebbe difficile offrire un minimo di continuità e serietà concettuale a un progetto ambizioso come questo.
Chiunque si ritenga amante del metal che si diverte a divagare in più spazi sonori dovrebbe conceder loro una chance, vi piaccia o meno non scartateli dopo un ascolto iniziale, sarebbe un peccato.

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