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lunedì 6 febbraio 2012RISE OF MALICE - Rise Of MaliceInformazioni Gruppo: Rise Of Malice Titolo: Rise Of Malice Anno: 2011 Etichetta: Autoprodotto Contatti: facebook.com/pages/Rise-of-Malice/316324366525 - myspace.com/riseofmalicegrc Autore: M1 Tracklist 1. Silent Echoes 2. The Forest Of Mist 3. Bones To Dust 4. Bloodshed 5. Withstand The Fall Of Time (Immortal cover) DURATA: 20:57 Vi avevo parlato proprio la settimana scorsa per la prima volta dei Rise Of Malice, quest'oggi è tempo di dedicarmi al loro secondo demo, realizzato nel 2011. Si tratta ancora di cinque tracce totali, suddivise sempre in tre pezzi veri e propri, una intro (nell'altra occasione invece avevamo a che fare con un intermezzo) e una cover. Le novità più importanti sono essenzialmente due: l'entrata in formazione del batterista NecroAcherontas e il previsto rilascio di questa uscita a inizio 2012 come tape su War Productions. Il suono rimane ovviamente un black metal a chiara ispirazione old school anni '90, con un influsso leggero di formazioni quali Sargeist e Behexen per quanto attiene alla componente "satanic". Sia in "The Forest Of Mist" che "Bones To Dust" e "Bloodshed" sono presenti degli stacchi che arrestano e sospendono l'atmosfera per tratti più o meno lunghi, coerente con questo tipo di soluzione è poi la cover di "Withstand The Fall Of Time". Dai Darkthrone omaggiati in "Coronation Of Liar" si passa quindi agli Immortal, dal suono più grezzo e viscerale all'epicità del cuore dell'inverno, il senso di questa scelta è difficile da cogliere (intendo dire che fatico a individuarlo, non che sia assente): che la band abbia in programma di rendere più articolata la proposta? In realtà i brani del repertorio degli ellenici restano sulla falsariga di quelli proposti un anno prima, fortificati però dalla presenza di un batterista in carne e ossa che rende più compatto e coerente il sound in fase ritmica, azzerando del tutto la leggera sensazione di artificiale presente in precedenza. A livello generale inoltre è stato trovato un miglior equilibrio fra le varie componenti in sede di produzione, ora più delineate e chiare, anche lo scream risulta meno distorto e primitivo, come provenisse da una caverna; una nota va spesa perfino per il basso che "non fa il timido", cosa per nulla scontata in ambito black. Si tratta di dettagli, non fraintendetemi, i greci non hanno ancora un suono stile Abyss Studio. Per la seconda volta perciò mi trovo a ribadire che i primi (o dovrei dire "secondi") passi dei Rise Of Malice sono piacevoli, per nulla originali e molto semplici però di buona compagnia per chi cerca sempre un certo feeling con la musica a dispetto della novità a tutti i costi o della trovata appariscente ma che poi non resiste alla prova del tempo (volete un paio di esempi? Dragonforce in campo mainstream o Abigail Williams per citare le prime due band che mi vengono in mente). Nel frattempo ai cultori toccherà munirsi di mangianastri... |
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