Informazioni
Gruppo: Nape
Titolo: Sintethic Unity
Anno: 2011
Provenienza: Germania
Etichetta: Setalight
Contatti: myspace.com/bandnape
Autore: Mourning
Tracklist
1. Melting Skin
2. Merry Mood
3. Cheer Up
4. Cold Shiver
5. Air Of Perfume
6. Dino
7. Bleared
8. Waiting
9. Golden Chair
10. Secret Matter
11. Blindman's Holiday
12. Jolly June
13. Sleep Paralysis
14. Lead Astray
DURATA: 58:58
Il Grunge, una delle grandi realtà musicali o una delle grandi piaghe? In qualsiasi modo la vediate, Seattle e il suo movimento artistico l'impatto in maniera notevole nel sociale l'hanno avuto, quel rock conquistò il pianeta sul finire degli anni Ottanta e nei Novanta; oltre a possedere immense qualità fu la fortuna "monetaria" di un bel po' di label e diede ahimé la "forza" ai Metallica di tirar fuori "Metallica", il disco che segnerà l'inizio delle fine del combo thrash.
I Nape, trio tedesco proveniente dalla piccola città di Cottbus, formato da Steve Gerisch alla voce e chitarra, Christian Seime al basso e Ronny Rau dietro le pelli, è rimasto gradevolmente incastrato in quel periodo, il sound non è discendente bensì proprio quello che fece grandi Nirvana e Mudhoney, anche se un pizzico di post alla Foo Fighter e Bush si percepisce in un disco, "Synthetic Unity", che è un tributo notevolmente ben composto e dal feeling assolutamente nineties.
Le figure di Kurt Cobain e dei suoi due compagni d'avventura, Dave Ghrol e Krist Novoselic, sono perennemente presenti nel modo d'impostare i pezzi, sia nelle linee vocali che nell'atmosfera e nelle partiture ritmiche; le altre realtà citate a sprazzi si fanno strada ma è davvero innegabile che questi ragazzi tedeschi siano cresciuti a pane e Nirvana.
Consigliare un brano non è complicato perché di pezzi belli e interessanti all'ascolto ce ne sono un bel po', il problema reale è quanto siate disposti a mettere su un album che suona come roba d'altri, da quando si apre a quando si chiude? Onestamente tale pensiero mi ha sfiorato in più di una circostanza ma solo dopo essermi divertito a trovare le inevitabili similitudini e canzoni affini a quelle della band di Aberdeen e soci. Ho puntato sulle più coinvolgenti "Melting Skin" e "Cold Shiver", apprezzando e facendomi trasportare indietro nel tempo da "Dino" e "Bleared" sino agli anni dell'adolescenza quando quel walkman Sony non abbandonava mai le mie orecchie stordendomi alla grande con la musica più disparata, pur avendo notato un leggero calo nel finale, fase nella quale "Synthetic Unity" perde un po' anche per la durata di quasi un'ora. Avrebbeto potuto sicuramente puntare su una tracklist più diretta evitandosi magari i tre lenti "Waiting", "Jolly June" e "Lead Astray", che oddio non sono male ma sembrano allungare un brodo già di per sé usato troppe volte, quindi perché non andare dritti al sodo o al limite inserirne solo uno?
Non so quale sarà il futuro dei Nape, so per certo che "Synthetic Unity", a meno che non siate inseriti nella schiera degli innamorati di quel periodo e di coloro che si fanno piacere i lavori revivalistici (perché tale è) dell'epoca d'oro del grunge, sarà difficile che possa entrare a far parte dei vostri ascolti, comunque chi in genere gode del mondo rock una chance a questo disco dovrebbe offrirla, nei momenti "elettrici" nei quali l'adrenalina si combina ai disperati sentori del grigiore di Seattle i tedeschi sanno farsi valere e questo potrebbe anche bastarvi.
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venerdì 10 febbraio 2012NAPE - Sintethic Unity |
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