venerdì 17 febbraio 2012

CANYONS OF STATIC - Farewell Shadows

Informazioni
Gruppo: Canyons Of Static
Titolo: Farewell Shadows
Anno: 2011
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Oxyde Tones
Contatti: facebook.com/canyonsofstatic
Autore: Mourning

Tracklist
1. Take Heart
2. Wake
3. Never Alone Again
4. Veil
5. Drift

DURATA: 33:37

Il post-rock come tutti gli ambiti musicali partendo in sordina si è fatto dapprima notare e poi è divenuto un punto fermo negli ascolti di tantissimi; band come Mogwai, Explosion In The Sky, This Will Destroy You, Sigur Ros e Mono hanno influenzato e continuano a influenzare un movimento oramai ampissimo e dal seguito in costante crescita.
I Canyons Of Static, act unicamente strumentale nato nel 2005 proveniente da West Bend nel Wisconsin, è da alcuni di quei nomi che prendono la propria essenza e dopo aver pubblicato un album omonimo nel 2010, anteceduto e seguito da una sfilza di singoli ed ep, nel 2012 sotto contratto con la Oxide Tones danno vita al secondo capitolo intitolato "Farewell Shadows".
"Addio alle ombre", questa la traduzione del titolo, sembra essere un esplicito messaggio rivolto al volersi distaccare da un grigiore che porta con sé stati d'animo malinconici. Il mare di musica nel quale si bagnano melodie cullanti e una non velata forma d'ottimismo d'accompagnamento vivace, brillante nelle fasi più animate permettono ai brani di trasmettere all'ascoltatore un senso di tranquillità e spensieratezza che allontana i marasmi e le pressioni di una quotidianità che spesso ci mette a dura prova.
Cinque pezzi angelicamente dolci, dalle piacevoli e suadenti derive nelle quali è alquanto naturale affondare, soprattutto nei frangenti in cui l'ombra dei Cure fa capolino. È una colonna sonora che si nutre e nutre l'atmosfera che crea, puntando su soluzioni alle volte forse sin troppo canoniche del genere, si veda l'opener "Take Heart" ma crescendo da "Wake" in poi sino a raggiungere delle vette considerevoli in campo emotivo tramite il mutevole stato di "Never Alone Again", il lento fluttuare di "Veil" e lo spensierato vagare di "Drift".
A favore di questo quadro dipinto con pennellate soffici però distinguibili l'una dall'altra si pone la produzione chiara, cristallina nell'offrire ai Canyons Of Static il modo e i toni adeguati per esporre la propria arte.
Parliamoci chiaro, "Farewell Shadows" non è un capolavoro, è sicuramente derivativo, c'è però quella cosa che serve a far girare la ruota dal verso giusto: il cuore.
È suonato e si sviluppa grondando di attimi, sensazioni e palpitazioni che ne fanno una salutare e rinfrancante ancora di salvataggio, non è accontentarsi, è usufruire della bontà di un lavoro che nella sua forma non "originale" ha davvero qualcosa da dire.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute