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venerdì 10 febbraio 2012FALLUJAH - The Harvest WombsInformazioni Gruppo: Fallujah Titolo: The Harvest Wombs Anno: 2011 Provenienza: U.S.A. Etichetta: Unique Leader Contatti: myspace.com/fallujahbayarea Autore: Mourning Tracklist 1. Alpha Incipient 2. Ritual Of Godflesh 3. Become One 4. Cerebral Hybridization 5. Prison Of The Mind 6. The Flame Surreal 7. Enslaved Eternal Phenomenon 8. Hallucination 9. The Harvest Wombs 10. Assemblage Of Wolves DURATA: 44:10 L'estremo ha i suoi gruppi borderline, altamente disturbati e che quindi possono ricevere critiche efferate o essere esaltati come salvatori di un genere. I californiani Fallujah fanno parte di quella schiera di band che ha volutamente portato il sound tecnico del death metal ai propri confini puntando su partiture sempre più complesse, melodie e atmosfere dirompenti e una visione "core" incastonata internamente tesa a rendere più compatto il tutto. Inutile dire che uno degli album rivoluzionari in tal senso fu l'ultima opera dei veri Decapitated, "Organic Hallucinosis" (2006), di lì in poi ci fu una vera e propria escalation che portò alla formazione di act sempre più dotati tecnicamente e inclini a esasperare quelle soluzioni, pensate a gente come i The Faceless, Born Of Osiris, Burning The Masses, Sons Of Aurelius, The Contorsionist e via discorrendo. Ecco, inserite i Fallujah in questo mondo fatto di velocità alternate, riff da capogiro, momenti nei quali il suono si dilata tessendo fasi ambientali espanse adornate da armoniosi intarsi e avrete un'idea di come suona "The Harvest Wombs". Il platter è maturo, cervellotico e dotato di una produzione "fredda" per non dire "ghiacciata", per esser precisi questo tipo di soluzione dietro il mixer è piuttosto in voga fra le realtà d'ultima ondata death, è un vantaggio? Nella maggior parte dei casi no perché aumenta esponenzialmente la sensazione di "meccanica" esecuzione e il combo di San Francisco non fa proprio nulla per non avvalorare tale tesi. I Fallujah il loro mestiere comunque lo svolgono più che dignitosamente traccia dopo traccia infilando in realtà dei brani musicalmente anche piuttosto attraenti, si vedano "Alpha Incipient", "Become One", "Prison Of The Mind" e la lunga titletrack strumentale, aggiungendo delle rifiniture preziose in sede solistica ma risultando alla fine della fiera alquanto vuoti. Sono sicuro che un disco come "The Harvest Wombs" verrà apprezzato da chi segue con costanza e dedizione il panorama delle ultimissime uscite, preferendo sottolineare gli aspetti tecnici e di composizione rispetto al valore "emotivo" di un album, motivo per il quale è a loro che i Fallujah potranno interessare; se invece amate l'old school, produzioni "sporche" e retrò sound inserire nello stereo un lavoro simile sarebbe come scontrarsi contro il peggiore dei vostri incubi, chi ve lo farebbe fare? |
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