venerdì 17 febbraio 2012

INFERNO (XII) - First Circle


Informazioni
Gruppo: Inferno (XII)
Titolo: First Circle
Anno: 2010
Provenienza: Svezia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/infernoxii
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Rising
2. Left For Dead
3. Hollow
4. The Watcher
5. Black Path (Come Over)
6. Soul Fire
7. Darkman
8. Flesh Inferno
9. For I Am Evil Too
10. Into The Void

DURATA: 47:25

È con mio grande piacere che mi ritrovo fra le mani ciò che mi mancava degli Inferno (XII), mi è giunto anche il debutto "First Circle" e ho così modo di approfondire la conoscenza della band, in particolare del vagito iniziale.
Che i temi affrontati dal combo svedese fossero legati all'occulto e che il nome Inferno (XII) potesse derivare dalla "Divina Commedia" del sommo Dante erano possibilità che avevo tirato in ballo nel recensire il secondo capitolo discografico "Septem Sermones" e in effetti le immagini di Gustave Dorè, nelle quali è riconoscibile facilmente Farinata Degli Uberti illustrato nel canto X (versetti 41-42) nella parte interna del booklet, mentre esternamente la front cover dovrebbe rappresentare le Furie del canto IX (verso 45), sembrano confermare la mia ipotesi.
L'aspetto musicale, quello che più c'interessa, mi ha lasciato sorpreso, se il disco del quale scrissi in antecedenza era scuro e proponeva un doom/stoner cupo e ruvido arricchito da una teatrale drammaticità, componente che ne aumentava e inspessiva il carico atmosferico, "First Circle" pare esser suonato e concepito da un'altra band.
La versione del doom che gli Inferno (XII) propongono scava più indietro nel tempo tornando alle radici NWOBHM del genere, vi sono ancora tratti stoner ma il sound ha il gusto dell'Inghilterra di Witchfinder General e Witchfynde. Per restare in tempi odierni qualche similitudine la si potrebbe riscontrare nei connazionali Ghost, l'approccio del cantato di Lars Jönsson non è infatti incline a richiamare i Mercyful Fate ma è evidente che sia più pulito e maggiormente suadente ed evocativo di quello che utilizzerà in futuro adeguandosi alla volontà di cambiamento che i pezzi porteranno con sé.
Le differenze fra i due lavori sono davvero tantissime, la figura del bassista Fredrik Sandberg in questo "First Circle" è prorompente, non si limita solo ad accompagnare l'ottimo drumming di Bob Ruben, è molto libera, s'inserisce a proprio piacimento sorreggendo e andando a coprire quanto più spazio possibile anche in solo, del resto è cristallino come vi sia anche una fuoriuscita dagli schemi metallici con una forte attrattiva che conduce al rock più classico e a derive grunge, ciò permette ai musicisti di sbizzarrirsi, con le chitarre di Martin Åstrand e Johann Göransson che intessono fantastici riff capaci di attraversare tre decadi dal 1970 al 1990 senza alcuna difficoltà e di certo non rinunciando alle squisite divagazioni solistiche che adornano le canzoni con gusto, ispirazione "a go go".
E la domanda adesso me la pongo: questo primo atto venne rilasciato sul finire del 2010 in qualità di autoprodotto, "Septem Sermones" nello stesso periodo l'anno dopo, possibile che nessuna label, soprattutto le loro connazionali spesso attentissime a questo tipo di uscite, abbia offerto supporto a lavori così validi? Che abbiano volutamente perseguito il progetto dell'autoproduzione per evitare legami o condizionamenti di qualsiasi sorta? Già si sa poco della band, sarà difficile venire a capo di un dubbio simile.
Avevo straconsigliato l'acquisto di "Septem Sermones" e non posso che far altrettanto con "First Circle", cambia decisamente il target d'ascoltato, non è detto quindi che chi avesse goduto di quella prova ipnotica e pesante debba entrare in contatto allo stesso modo con questo precedente parto, così come del resto le dinamiche risulterebbero di egual difficoltà anche in forma inversa, sarebbe però cosa corretta addentrarsi nel mondo degli Inferno (XII) con il bagaglio più ampio possibile, vi suggerisco quindi di offrire a entrambe le release il tempo adatto a capire se il vostro gusto riuscirà o meno a farsele piacere, in ogni caso non è c'è perdita ma solo guadagno, in fondo è di buona musica che stiamo parlando.

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