lunedì 13 febbraio 2012

TUMULUS ANMATUS / STRIX - Anathema Ritualis



Informazioni
Gruppo: Tumulus Anmatus / Strix
Titolo: Anathema Ritualis
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Lo-Fi Creatures
Coantatti: myspace.com/tumulusanmatus - legiostrigis.altervista.org
Autore: Akh.

Tracklist
1. Tumulus Anmatus - Leviathan
2. Tumulus Anmatus - Dies Irae
3. Strix - Il Volo Della Strige
4. Strix - Riti Al Picco Della Schiara

DURATA: 19:51

Grazie alla Lo-Fi Creatures ci perviene lo split (molto curato ed in edizione digipack) fra due realtà del nostro panorama underground, ovvero Tumulus Anmatus e Strix. Dei primi avevo spesso sentito parlare o ne avevo visto il monicker sui vari flyer di live del nord Italia, mentre i secondi avevamo già avuto il piacere di incontrarli con il primo mini omonimo; comunque sia due gruppi che fanno dell’ortodossia B.M. il loro vessillo.

Si parte immediatamente con i T.A. che ritagliano un grandioso riff dal forte sapore bathoriano per la carica adrenalinica ed epica, un mid tempos spaccaossa quello di "Leviathan", su cui preparare rasoiate glaciali in piena scuola '80/'90, il gusto a tratti minimale e la produzione corposa evidenziano l’anima tradizionale e belluina del combo, in cui si manifestano gli aspri lead e le cavalcate onorando fino in fondo il genio di Quorthon.
Il gusto magniloquente si ripresenta pure nell’introduzione del pezzo seguente, dove i ragazzi alzano i giri dimostrandoci come l’inferno possa investirci nei concerti del trio; "Dies Irae" farà la felicità dei blacksters più intransigenti, qua è la forza primitiva, istintiva e violenta ad uscir fuori e a far la voce grossa, traendo ispirazione negli abissi e dal sudore sacrificato alle forze oscure.
Molto ricca e selvaggia la parte metrica cantata in italiano, una scelta che ben rappresenta una scena che sempre più sa dimostrare personalità a discapito di un'esterofilia che molto spesso non ha veramente degne argomentazioni; due brani potenti e che senza innovazioni sanno catturare l’attenzione e suggestionare per le vibrazioni proposte, sempre votate a mantenere viva la Fiamma Nera e ad impregnare l'aria di morte.

Il lato (se cosi si può dire) riguardante gli Strix, parte subito di getto, il suono si porta verso lidi tipicamente ruvidi e crudi, come a segnalare che la band ha abbandonato propositi di "piacevolezza" per darci in pasto due badilate di puro e malvagio Black Metal, non ci sono giri di parole, i ritmi sono alti senza andare a parare nel blast e quindi rientrando in piene andature old school, dove sono il riffing e l’atmosfera generale a dare il senso di ferocia incontrollata all'ascoltatore, se infatti già amate gruppi come Near, Chelmno, Umbra Noctis e via dicendo, qui troverete soddisfazione.
Sia "Il Volo Della Strige" che "Riti Al Picco Della Schiara" sono canzoni che richiamano alla memoria sensazioni vecchie nel sangue, dove falò e riti venivano praticati ai piedi delle Dolomiti (come nel caso degli Strix coi loro brani), dove le emozioni trascendevano la conoscenza imposta dal concilio di Nicea per ritrovarsi a rendere omaggio nel cuore della notte a culti ctoni.
Il basso colpisce crudele affiancando le graffianti chitarre che ricostruiscono riff taglienti e affilati come ghiaccio per la gioia del veri cultori del flagello nero.

Un’ottima prova per entrambi i gruppi, quindi un’operazione che rende visibili due nomi che sarà bene segnare sul taccuino, grazie alla forza espressiva che hanno saputo mettere in mostra nel verbo del B.M., una forza che è simbolo di fede, una fede che non deve rimanere ignorata; pena che potreste pagare è il loro perenne anatema.

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