Informazioni
Gruppo: Christ Agony
Titolo: NocturN
Anno: 2011
Provenienza: Polonia
Etichetta: Mystic Production
Contatti: myspace.com/christagonyofficial
Autore: Mourning
Tracklist
1. Opus Sacrum / Reign Of Chaos
2. Frozen Path Unholy Fire
3. The Stigma Of Hell
4. Silent Gods Of Darkness
5. Demonicon Illuminati
6. Black Star Falling
7. Flames Of Several Suns
8. Opus Profanum / Fields Of Inferno
DURATA: 45:37
Stranamente quando si parla di Polonia la gente nomina subito i Behemoth, dico che è strano perché di band che han fatto la storia "metal" di quella nazione ce ne sono tante e altrettanto (se non più) valide.
Una delle "icone" extreme, con i suoi alti e bassi, è quella dei Christ Agony, la formazione guidata dall'unico founder Cezar alla chitarra e voce (mente anche dei Moon, creati con il mitico "Doc" dei Vader) che li condusse anche nel periodo transitorio che vide cambiare il monicker in Union per poi tornare sui propri passi dopo il solo debutto "Christ Agony" (nome omen?).
La formazione viene completata dalle importanti presenze di Reyash, bassista di Supreme Lord, Witchmaster e con un passato nei Vader, Profanum e Incantation (in sede live) e uno dei drummer migliori della scena metal mondiale come Inferno, batterista che proprio nei Behemoth e nei più ferali Azarath ha costruito la propria nomea anche se, a quanto sembra, è già uscito dal progetto "rimpiazzato" (se così vogliamo dire) da Paul, percuotitore di pelli dei Soul Snatcher, Hell-Born e Crionics, di sicuro non il primo pinco pallino che capiti sottomano a chiunque.
Fatte le dovute presentazioni, abbiamo a che fare con una realtà attiva ormai da un ventennio che con "NocturN" giunge all'ottavo capitolo, il secondo dopo il come-back come Christ Agony e successore di un discreto "Condemnation". Vediamo quindi cos'hanno da offrire i polacchi.
La direzione intrapresa è spiazzante, il blastato è praticamente assente (ingiustificato?) in un album che fa del cadenzato e delle strutture elementari al limite con il feeling doomico e apocalittico il proprio credo, è un monolite scuro che attinge al repertorio black più nell'attitudine che nel sound, devoto stavolta a una percezione death metal ricorrente e aggressiva nei toni.
È strano dover comparare una prova di Cezar e soci alla scena olandese dedita alla "morte", è però un riferimento quasi ossessivo nel riffing che ha tutta l'impressione di nutrirsi poco del black originario del combo. Pur odorando di zolfo e carichi di atmosfere nere e infernali acquistano consensi soprattutto in prove robuste e dinamicamente supportate con fierezza battente come "The Stigma Of Hell" e nei cambi di tempo ed evoluzioni più ampie nello sviluppo di "Flames Of Several Suns", che riescono a far emergere la loro presenza all'interno di un lavoro così granitico e omogeneo.
"NocturN" è quindi un lavoro che spaccherà i consensi dividendoli con esternazioni anche facili da individuare fra le tante possibili che vanno da: "buon disco massiccio" a "due palle, sembra sempre la solita solfa", estremi che in entrambi i casi potrebbero individuare la realtà odierna, specialmente se non si dedica il tempo dovuto per tentare d'entrare nella concezione sonora adottata per l'occasione.
Sarò positivo di mio ma ritengo "NocturN" piacevole, ben prodotto e se avesse posseduto qualche variazione sul tema più evidente a spezzarne l'incedere probabilmente avrebbe guadagnato ulteriori punti.
In effetti la prova di Cezar dietro al microfono si pone anch'essa come un rafforzativo nel conformare la prestazione già coerentemente quadrata, non nego però che non mi dispiaccia per nulla.
Quando vengono a mancare gli spunti geniali e le qualità si livellano tocca al gusto personale più che in altre circostanze dire la propria, ed è proprio per questo motivo che come ho spesso ribadito un ascolto approfondito è l'unica soluzione, datevi e dategli tempo.