lunedì 4 giugno 2012

DOCTOR CYCLOPS - Borgofondo


Informazioni
Gruppo: Doctor Cyclops
Titolo: Borgofondo
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: World In Sound
Contatti: myspace.com/doctorcyclopsband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Night Flyer
2. Cyclop's Claim
3. Giants Of The Mountain (feat. Alia O'Brien)
4. Eileen O'Flaherty
5. Madness Show
6. My Revolution
7. The Unquiet Garden

DURATA: 48:35

I Doctor Cyclops sono un trio pavese, qualcuno li ricorderà dato che le strade di Aristocrazia e di questa rock/doom band si erano già incrociate in passato, l'occasione era stata colta nel recensire l'ep The Doctor Cyclops.
Il 2012 per il terzetto composto da Christian Draghi (chitarra e voce), Francesco Filippini (basso) e Alessandro Dallera (batteria) è l'anno della consacrazione, arriva il deal con la World In Sound, label che ha portato alla ribalta fra i tanti i Samsara Blues Experiment, e viene rilasciato il debutto "Borgofondo".
Il platter ha in sè le radici del suono che i Doctor Cyclops avevano ben piantato all'interno dell'ep, la natura sabbathiana e primordiale seventies è dominante, influssi di Blue Oyster Cult, Witchfinder General, Pink Floyd e se vogliamo di formazioni più odierne come i Cathedral, Firebird e Witchcraft si fondono per dar vita a quasi cinquanta minuti devoti al suono doomico.Le basi sappiano che sono qualcosa di fondamentale, non credo sia quindi un caso che gli artisti nostrani abbiano voluto portare con sé ben tre brani del primo lavoro: "Nightflyer" già trascinante nella versione passata, adesso più vivida e ricca nel sound e la doppietta blues-groove composta da "Eileen O'Flaherty" e "My Revolution", quest'ultima deve fare davvero una bella impressione in sede live, un pezzo dotato di un fascino notevole; oltretutto risultano ammordernate e ancor più ricche.
Partendo da questo esoscheletro ormai formato e corposo, pronto a sostenere le nuove compagne d'avventura, il trio ha inserito dapprima la già citata "Cyclop's Claim" nella quale spicca una sezione dal feeling floydiano, "Giants Of The Mountain" che nel tributare un elegante e folkloristico omaggio ai Black Sabbath si arricchisce della presenza di una gentil donzella d'eccezione, è infatti la sacerdotessa dei Blood Ceremony Alia O'Brien a mettersi a disposizione per eseguire le parti di flauto, sarà stato propizio l'incontro nell'aprile del 2011 quando i ragazzi si esibirono in qualità di open-act per i canadesi.
E che dire poi della sezione di fiati che adorna il finire della canzone? Intraprendente e interessante come idea.
Che c'abbiano preso gusto e siano ancor più coscienti dei propri mezzi lo dimostra la decisione di cimentarsi in brani più lunghi e articolati, le tracce nuove superano tutte la soglia dei sette minuti raggiungendo e oltrepassando anche quella dei nove in due circostanze, la poco prima citata "Giants Of The Mountain" e "The Unquiet Garden".
>È difficile mantenere l'ascoltatore sul pezzo se questo non possiede il piglio e la sostanza per attirarne l'udito, sotto questo punto di vista il miglioramento rispetto al buon risultato ottenuto con "The Doctor Cyclops" è netto e il gioiellino posto in coda con le sue venature d'hammond, l'assolo con tanto di wah wah a manetta ed echi che doorsiani si fondono al dna sabbathiano è la firma d'autore su di una splendida prestazione, e poi... poco prima di concludersi del tutto c'è una piccola sorpresa che non vi svelo, ascoltate "Borgofondo" sino all'ultimo secondo e capirete.
Il grande salto è stato fatto, che i Doctor Cyclops avessero le carte in regola per togliersi delle belle soddisfazioni non era cosa poi così difficile da immaginare, che vi riuscissero con continuità in questo breve lasso di tempo era una scommessa che si doveva vincere e ci sono riusciti.
A coloro che hanno già avuto modo di incontrare nella propria ricerca musicale quella proposta da questo trio italiano ne caldeggio l'acquisto in prima botta, se l'ep vi aveva accontentati, qui avrete di che sollazzarvi. Per tutti gli altri appassionati e non del genere, quando si parla di rock e Italia per nostra fortuna abbiamo l'underground che evidenzia ancora una volta quanto sia spaccata la realtà di chi suona creando arte, magari non perfetta o innovativa ma che abbia una forma riconoscibile e chi produce quella massa di immondizia che si vanta di appartenere alle classifiche ufficiali a voi decidere chi supportare, io sto con i Doctor Cyclops e tutti quelli che come loro continuano a ricordarci che il rock, quello vero, non muore mai.

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