domenica 17 giugno 2012

WHEN NOTHING REMAINS - As All Torn Asunder


Informazioni
Gruppo: When Nothing Remains
Titolo: As All Torn Asunder
Anno: 2012
Provenienza: Svezia
Etichetta: Solitude Productions
Contatti: facebook.com/pages/When-Nothing-Remains/108534192567302
Autore: Mourning

Tracklist
1. Embrace Her Pain
2. The Sorrow Within
3. A Portrait Of The Dying
4. Mourning Of The Sun
5. Solaris
6. Her Lost Life
7. In Silence I Conceal The Pain
8. As All Torn Asunder
9. Outro: Tears

DURATA: 01:10:05

Non ce n'è per nessuno, la scena doom continua a produrre un album di valore dietro l'altro e sono ormai anni che consolida il primato di area di pregio del mondo metal.
Alcuni potranno obbiettare ma i dati alla mano indicano una quantità di lavori di gran valore di numero sproporzionato al cospetto delle altre, alle volte basta anche un disco "canonicamente perfetto" per sbaragliare molte delle uscite d'altro settore, ci sarà un motivo?
Nuova giro, nuova band, loro sono i When Nothing Remains, svedesi e nella line-up troviamo il chitarrista Peter Laustsen (ex Nox Aura, Rimfrost e tutt'ora membro dei Cold Existence), il nome noto come vedete non manca mai.
Pronti, su, via e subito fuori con il debutto, no demo, niente di niente ad anticipare l'uscita di "As All Torn Asunder", supportato dalla Solitude Productions e ancora una volta la label russa ha visto bene.
Il disco in questione è particolarmente interessante, un doom-death dall'aspetto melodico e dalle atmosfere stranamente molto finniche, è infatti il monicker Swallow The Sun il primo a venirmi in mente dopo un ascolto seguito a ruota dalle più classiche influenze inglesi del panorama primigenio con la figura di Aaron Stainthorpe e dei suoi My Dying Bride.
È un platter che sembra avere già lunga vita, il sound è maturo, curato sotto tutti gli aspetti e l'ambito vocale nella prestazione del singer Jan Sallander, coadiuvato dalle linee clean di Johan Ericson (Draconian e Doom: VS) qui in veste anche di produttore, trova l'equilibrio fra cattiveria, melancolia e una leggiadra forma di oblio infondendo quel quid in più ai brani.
La tracklist non possiede scivoloni né canzoni catalogabili di per sè come "filler", soffre però nella seconda parte tant'è che nelle prime quattro tracce risiedono tre delle hit ("Embrace Her Pain", "The Sorrow Within" e "Mourning Of The Soun") mentre il resto solleva la testa in maniera più intrigante in "Her Lost Life", mentre con la titletrack dimostrando che con piedi ben piantati per terra e strutture che sembrano essere consolidate da tempo i When Nothing Remains potrebbero puntare già nel prossimo futuro in direzione di traguardi dall'ampia portata.
Riff granitici, melodie pregne di sentimento, ambienti che in certe situazioni giungono sino al confine con le lande funeree, synth equilibrati che s'inseriscono per aumentare la profondità e quella sensazione di struggente che divampa: gli ingredienti per farsi amare da un appassionato in maniera inequivocabile si presentano all'orecchio e lo fanno rilasciando piacere uditivo.
È quasi ovvio in alcuni momenti fare il paragone con i Nox Aurea anche se le due realtà per quanto possano possedere delle similitudini non hanno intrapreso una strada così comune, hanno però condiviso un membro fondamentale per entrambe e questo lo si sente.
Mi trovo quindi nella posizione di poter consigliare nuovamente un disco doom a voi nostri cari lettori, i When Nothing Remains di "As All Torn Asunder" sono l'ennesima sorpresa d'ottima compagnia e perché no magari da far rientrare nella propria lista acquisti, non è una priorità ma non sottovalutateli, col tempo potrebbero rivaleggiare seriamente con nomi più altisonanti, vedasi Novembers Doom. Buona la prima.

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