Informazioni
Gruppo: The Bad Light
Titolo: Marrow Of Sound
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: thebadlight.bandcamp.com
Autore: Mourning
Tracklist
1. Hours Burn
2. Modern World
3. The Storm
4. Dying Will Be Easy
5. Hypathia
6. Sweet Sting
DURATA: 35:46
Chi sono i The Bad Light? Sono un duo di Santa Cruz, California composto dal cantante e chitarrista Eduardo Cerro e Nathan Gonzales dietro le pelli. Cosa suonano i The Bad Light? Beh, la cover semplicemente fantastica nella sua semplicità, raffigurante una donna con un woofer situato lì dove risiede il "triangolo d'oro" con le onde che si espandono e il titolo "Marrow Of Sound" (midollo del suono) precisano che la proposta è di quelle essenziali, che si mantiene ben salda alle proprie radici e in questo caso è di quelle doom classiche con varianti blues e psych che parliamo.
Sei pezzi, trentacinque minuti di musica che attingono dal panorama anni Settanta in primis con il flavour sabbathiano leggermente drogaticcio alla Electric Wizard senza raggiungerne le profondità abissali, l'aura è infatti molto rock e meno intendibile come "metal" viaggiando per certi versi sullo stile più old dei nostrani Black Rainbows, degli inglesi Trippy Wicked & The Cosmic Children Of The Knight e Stubb e ascoltando "Modern World" i punti di contatto sono evidenti.
Nessuna sorpresa ma tanto godimento, oscillando continuamente le canzoni viaggiano avvolte da un circolo psichedelico ciclico che mantiene elettrica l'atmosfera, le movenze di "The Storm" nel suo elementare fluire sono cariche di fascino ed è questa l'arma dei The Bad Light, non si complicano la vita.
Le basi di Nathan sono rocciose e dinamicamente varie quanto basta a fornire quell'onda che trasporta con grazia le note emesse dalla chitarra di Eduardo, intrise di quel grigiore mesto e cantilenante ma non smorto, è infatti capace di vivacizzarsi tingendosi di southern sound in pezzi come l'opener "Hours Burn" che rimbomba nel cervello con le sue ridondanze e "Dying Will Be Easy". Ci si può stancare di mettere musica simile nello stereo? Io non ci riesco.
Il perché non è difficile da comprendere, anche la prova più standard di un genere come questo è nel 90% dei casi un buon disco che trasmette emozione e raggiunge il cuore degli appassionati basandosi su di una "storia" in note che adoriamo, è una colpa? Non direi, in più questo "Marrow Of Sound" è ben superiore alla sufficienza, gli spunti intriganti sono tanti, la voce di Edu nell'interpretare le linee con quella cadenza da nenia alle volte più aggressiva, altre più andante raggiunge il suo scopo infiltrandosi nell'orecchio e divenendo una compagnia che già al secondo o terzo giro nel lettore segui e canticchi, con "Hypathia" e "Sweet Sting" che non fanno eccezione chiudendo un cerchio che vale la pena riaprire e richiudere più e più volte.
Per coloro che avessero necessità di un salutare trip che li conduca aldilà della nostra dimensione abitudinaria, per tutti quelli che "se non è psych non me lo filo di striscio" e per chi come il sottoscritto quando sente un riffing che trae spunto dal feeling Black Sabbath della prima ora non resiste e deve ascoltare, il monicker The Bad Light è consigliato, provateli e se dovessero piacervi contattate direttamente i ragazzi per fare vostra una copia di "Marrow Of Sound", sono soldi ben spesi.
Sei pezzi, trentacinque minuti di musica che attingono dal panorama anni Settanta in primis con il flavour sabbathiano leggermente drogaticcio alla Electric Wizard senza raggiungerne le profondità abissali, l'aura è infatti molto rock e meno intendibile come "metal" viaggiando per certi versi sullo stile più old dei nostrani Black Rainbows, degli inglesi Trippy Wicked & The Cosmic Children Of The Knight e Stubb e ascoltando "Modern World" i punti di contatto sono evidenti.
Nessuna sorpresa ma tanto godimento, oscillando continuamente le canzoni viaggiano avvolte da un circolo psichedelico ciclico che mantiene elettrica l'atmosfera, le movenze di "The Storm" nel suo elementare fluire sono cariche di fascino ed è questa l'arma dei The Bad Light, non si complicano la vita.
Le basi di Nathan sono rocciose e dinamicamente varie quanto basta a fornire quell'onda che trasporta con grazia le note emesse dalla chitarra di Eduardo, intrise di quel grigiore mesto e cantilenante ma non smorto, è infatti capace di vivacizzarsi tingendosi di southern sound in pezzi come l'opener "Hours Burn" che rimbomba nel cervello con le sue ridondanze e "Dying Will Be Easy". Ci si può stancare di mettere musica simile nello stereo? Io non ci riesco.
Il perché non è difficile da comprendere, anche la prova più standard di un genere come questo è nel 90% dei casi un buon disco che trasmette emozione e raggiunge il cuore degli appassionati basandosi su di una "storia" in note che adoriamo, è una colpa? Non direi, in più questo "Marrow Of Sound" è ben superiore alla sufficienza, gli spunti intriganti sono tanti, la voce di Edu nell'interpretare le linee con quella cadenza da nenia alle volte più aggressiva, altre più andante raggiunge il suo scopo infiltrandosi nell'orecchio e divenendo una compagnia che già al secondo o terzo giro nel lettore segui e canticchi, con "Hypathia" e "Sweet Sting" che non fanno eccezione chiudendo un cerchio che vale la pena riaprire e richiudere più e più volte.
Per coloro che avessero necessità di un salutare trip che li conduca aldilà della nostra dimensione abitudinaria, per tutti quelli che "se non è psych non me lo filo di striscio" e per chi come il sottoscritto quando sente un riffing che trae spunto dal feeling Black Sabbath della prima ora non resiste e deve ascoltare, il monicker The Bad Light è consigliato, provateli e se dovessero piacervi contattate direttamente i ragazzi per fare vostra una copia di "Marrow Of Sound", sono soldi ben spesi.