domenica 17 giugno 2012

PSYCHOPATH - Avaritia


Informazioni
Gruppo: Psychopath
Titolo: Avaritia
Anno: 2011
Provenienza: Polonia
Etichetta: Killing Force Records
Contatti: myspace.com/psychopathmetal
Autore: Mourning

Tracklist
1. Psychopath
2. Panzer
3. Avaritia
4. Sentenced To Thrash
5. Constant Agony
6. Hate
7. Kings Shall Be Kings
8. No Pain - No Game
9. The Point Of No Return
10. Burdel (cover Dezerter)

DURATA: 37:34

Sono di Varsavia, suonano thrash e vivono come tante altre band alimentando il circuito di thrasher che si rifà alla vecchia scuola, loro sono gli Psychopath e "Avaritia" del 2011 è il secondo lavoro prodotto sotto l'ala della giovane e operosa label connazionale Killing Force Records.
Il sound guarda sia agli anni Ottanta che ai primissimi anni Novanta e le realtà di riferimento essenziali sono due: Slayer e Sepultura. C'è qualche intrusione non indifferente di manovalanza tedesca pesante come un martello pneumatico in stile Kreator e altri monicker tipo i Death Angel e Possessed che in certi sparuti frangenti potrebbero saltarvi in testa durante l'ascolto del platter.
L'essenziale per questi musicisti polacchi è randellare e lo fanno con ininterrotta grinta e nessun riguardo.
Dieci capitoli che evitando di girarci intorno spiattellano le intenzioni decise e cristalline su come e perché l'attacco debba esser condotto in maniera serrata ed energica, siano quindi l'omonima "Psychopath" e la titletrack "Avaritia", quest'ultima dal "passo" più pesante e minaccioso, o canzoni di presa quali "Sentenced To Thrash", "Hate", "King Shall Be Kings" e "No Pain - No Game" a scuotervi e rendere l'atmosfera tagliente e incattivita, la volontà degli Psychopath ha riscosso il dovuto.
"Avaritia" non rivoluzionerà la storia del genere, è ancorato al "vecchio" che, usando il linguaggio da Facebook, ti fa premere quel cavolo di "mi piace" senza pensarci due volte.
Alla fine dei conti infatti i deja vù sono costanti ma piacevolissimi, non si fanno mancare neanche lo strumentale con "The Point Of No Return" e la cover in stile "guarda che ti tiram fuori dal libro di ricordi", in questo caso è un pezzo dei Dezerter "Burdel", ho scoperto grazie agli Psychopath che la formazione in questione è una delle più importanti realtà hardcore/punk polacche attiva sin dal 1981, e così pare proprio che lo stereotipo del disco thrash per antonomasia sia ben più che rispettato e omaggiato.
Non fatevi troppe domande, ascoltate a volume altissimo e godetevi un po' di buona musica, il resto sono chiacchiere e stanno a zero. Se siete sfegatati fruitori del genere un album simile potrà solo regalarvi dei momenti d'ottima compagnia.

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