lunedì 25 giugno 2012

THE PIRATE SHIP QUINTET - Rope For No Hopers

Informazioni
Gruppo: The Pirate Ship Quintet
Titolo: Rope For No Hopers
Anno: 2012
Provenienza: Inghilterra
Etichetta: Denovali Records
Contatti: myspace.com/thepirateshipquintet
Autore: Mourning

Tracklist:
1. You're Next
2. Horse Manifesto
3. Dennis Many Times
4. That Girl I Used To Live In
5. Doldrums

DURATA: 48:18

Vi sarà capitata una giornata storta, una di quelle in cui veramente vorresti mettere in riga gli squadroni celesti e poi riesci a ritrovare il bandolo della matassa, soccorso ancora una volta dalla musica? Sarà successo anche a voi, giusto? Bene, un paio di sere addietro ero talmente nervoso e scazzato che l'unico pensiero era quello di tramutare qualsiasi mia parola in un "vaffanculo" gigante sino a quando non ho inserito "Rope For No Hopers" dei The Pirate Ship Quintet e ho in parte recuperato quel poco di sanità mentale che mi appartiene.
La formazione di Bristol non è di quelle navigatissime, all'attivo prima di questo lavoro troviamo un solo ep omonimo che fu peraltro molto ben accolto dalla critica, eppure son dovuti trascorrere cinque anni prima di poter avere a che fare ancora una volta con tale monicker. Cinque brani, cinque perle per quasi cinquanta minuti da sogno, le atmosfere e le sfere dimensionali accolgono l'ascoltatore trasportato in un mondo nel quale magniloquenza e purificazione, solennità e ingenuità simbioticamente s'intrecciano per dar luogo a degli episodi che fanno del post-rock etereo, dello screamo più "soffice" e musica dall'estetica classica le loro ragioni di vita.
È un'opera particolare, lontana dalla ripetizione infinita e smielata odiernamente "raccontata" da una moltitudine di dischi di stampo "post".
È un complesso emotivo articolato e non poi così elementare quello che viene sviscerato da una rappresentazione sonora che ne contrasta il fluire grazie alla sua delicata e suadente esecuzione. Prendete a esempio le canzoni poste in apertura: "You're Next" pachidermico ma raffinato muro di suoni nel quale il violoncello di Sandy intensifica e sprigiona una sensazione di espansione continua che non racchiude, non ingombra o ingloba rendendo parte di sé l'ascoltatore e la quietamente ribelle "Horse Manifesto", con l'uso della voce culminante nella protesta che urlata nelle retrovie prende forma, c'è animosità, l'ambiente s'appesantisce, non per questo però è la rabbia ad avere il sopravvento, sembra quasi che una coscienza superiore ne mitighi volutamente la portata.
"Rope For No Hopers" adora le scorribande, virare dall'acustico ai tratti heavy, fugare i dubbi di chi è lì ad attendere l'ennesima svolta repentina.
Ammaliare, innalzare e poi avvallare l'idea che la tensione debba scemare diviene una "regola" non scritta del trittico di episodi successivi: "Dennis Many Times" col suo bello scatto irrequieto del drumming nel finale, "That Girl I Used To Live In" e "Doldrums", summa dell'aura classica e quella post-rock con non pochi punti in comune con dei veri e propri maestri delle svolte atmosferiche quali sono i Godspeedyou! Black Emperor. La mia descrizione del lavoro dei The Pirate Ship Quintet non vuole asserire che un disco simile sia per tutti, come tante release del filone possiede le sue piccole difficoltà d'approccio ed è sicuramente gestibile in maniera più diretta da coloro che sono inclini ad ascoltare generalmente uscite provenienti da questo panorama musicale.
Data però la loro belligeranza sopita, potrebbero risultare alquanto interessanti per chi ricerca un po' d'intimità e uno sfogo sommesso che elimini le scorie della vita abitudinaria e caotica di ogni giorno, infatti "Rope For No Hopers" magari non sarà privo di difetti, non sarà originalissimo, possiede però i dettagli e la cura per essere definito ben più che affascinante.
I The Pirate Ship Quintet possono ritenersi soddisfatti e io con loro tant'è che l'acquisto in casi come questo non è da suggerire, bensì da effettuare senza remore e intanto dopo la tempesta è di nuovo la quiete a reggere le sorti di questa serata ormai arrivata a conclusione, un'altra volta "on air" il lavoro e poi anche Morfeo avrà la sua parte dal sottoscritto.

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