domenica 20 dicembre 2009

DARK TRANQUILLITY - Projector





Informazioni
Gruppo: Dark Tranquillity
Anno: 1999
Etichetta: Century Media
Autore: Mourning

Tracklist
1. FreeCard
2. ThereIn
3. UnDo Control
4. Auctioned
5. To a Bitter Halt
6. The Sun Fired Blanks
7. Nether Novas
8. Day to End
9. Dobermann
10. On Your Time

DURATA: 50:50



I Dark Tranquillity rilasciarono il loro quarto lavoro nel 1999, “Projector” sarà l’album che in effetti spaccherà la critica in quanto disco dell’evoluzione definitiva che influenzerà nettamente la svolta per dar vita a quel percorso artistico che condurrà alle produzioni successive “Haven”, “Damage Done” e i restanti cloni di quest’ultimo nello stile.
Cos’ha di diverso questo platter rispetto ai predecessori?
I punti sono molti iniziando dalle tempistiche che rallentano concedendosi meno al death se non a sprazzi come in una “On Your Time” che si lancia nel ricordo del periodo e l’innesto di un nuovo elemento nella band che darà il suo apporto fondamentale nell'affinare e rendere più elegante il suono.
Entra infatti in formazione il tastierista Martin Brändström figura che diverrà di notevole importanza dando un suo netto contributo al marchio di fabbrica Dark Tranquillity.
Il disco in se stesso è molto più diluito e Stanne aumenta in maniera esponenziale le parti di clean vocals, melanconiche in “Therein” e “Undo Control” (duetto con Johanna Andersson), emozionanti in “Auctioned”, trascinanti in una “Nether Novas” probabilmente miglior brano dell’insieme.
Gli innesti di tastiera e parti elettroniche non ancora incisivi e netti come nei successivi album iniziano nel dare una forma più moderna e accattivante caratteristica che si evidenzia in brani come “To A Bitter Halt”, “The Sun Fired Blanks”, “Dobermann” e il lento “Day To End”.
La band è in gran spolvero le prestazioni sia di Jivarp dietro le pelli che dell’accoppiata chitarristica Johansson/Sundin (ha composto alcuni dei riff più belli proprio in questo lavoro) sono impeccabili, così com’è impeccabile il solito Martin Henriksson ancora nelle vesti di bassista (dal successivo con l’entrata di Nicklasson userà la sei corde sostituendo l’uscente Johansson) che come sempre esegue il suo compito senza macchia.
Uno dei punti forti dei Dark Tranquillity è stato sin dagli albori quello d’avere più menti compositive in line-up il che ha sempre giovato nel dar nuova linfa e spunto al songwriting.
Criticato, odiato da alcuni osannato da altri, è l’anello di congiunzione fra il vecchio ed il nuovo, è l’album da conoscere per scoprire cos’erano e cosa son diventati i Dark Tranquillity, per gli amanti del genere un must!

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