lunedì 21 dicembre 2009

CARCASS - Heartwork




Informazioni
Gruppo: Carcass
Anno: 1993
Etichetta: Earache Records
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Buried Dreams
2. Carnal Forge
3. No Love Lost
4. Heartwork
5. Embodiment
6. This Mortal Coil
7. Arbeit Macht Fleisch
8. Blind Bleeding The Blind
9. Doctrinal Expletives
10. Death Certificate

DURATA 41:55



I Carcass sono stati e sono (data la loro reunion) una delle formazioni fra le più influenti per quel che concerne il metal estremo.
I loro periodi grind e death/death'n'roll hanno fornito spunti e ispirazione a centinaia di act cresciuti con i loro dischi, "Heartwork" è l'album che si pone ad ago della bilancia, l'attimo della loro carriera che segna in maniera chiara il passaggio a un modo di suonare più vicino allo stampo svedese che non alla violenta e furente ignoranza del movimento inglese di quegli anni (Napalm Death, Extreme Noise Terror, Benediction, Bolt Thrower).
Molti si trovarono spiazzati ascoltando il successore di quello che per la quasi totalità dei fan della band è il loro capolavoro assoluto, parlo di "Necroticism-Descanting The Insalubrious" che riuscì ad amalgamare grind e death di stampo classico come nessuno a quel tempo.
Cos'ha "Heartwork" allora di così diverso? Iniziamo col dire che la presenza non solo fisica ma come animo musicale di Amott si fa più evidente, è vero che lo stesso Michael proveniva dai "Carnage" che di melodia e passaggi di fino non facevano vanto è evidente però che la sua evoluzione stilistica col passare degli anni lo condurrà poi a creare gli Arch Enemy quindi si potrebbe anche pensare che i Carcass ne furono mezzo?
Non si può sicuramente dire manchino le parti veloci e la tecnica (inizia ad essere importante) alla formazione di Walker e soci, si applicarono nel trovare il connubio fra un'esecuzione death/thrash spinta, tirate ficcanti e una costruzione armoniosa di riff e guitar solos che spesso e volentieri si alternavano senza interpretare il ruolo dei guitar hero (cosa che fin troppi purtroppo ahimè fanno odiernamente).
La scaletta che delizierà le nostre orecchie gode di una varietà compositiva e di una ricerca nell'assemblaggio dei brani difficile da riscontrare in quegli anni, un vero e proprio album di rottura, trovarsi come opener una "Buried Dreams" cadenzata e dalla mentalità deviata era già una sorpresa conoscendo i precorsi del combo, "No Love Lost" che fa del groove il principale aspetto, "Heartwork" una follia che si realizzà fra assalti rapidi inframezzati da aperture devastantemente orecchiabili.
L'accoppiata "Carnal Forge"/"Death Certificate", i pezzi più spinti dove il piede sa premere adeguatamente sull'acceleratore senza renderli monotoni (il riffing della seconda citata in quante band l'avete ritrovato in questi anni?), la pancia formata da "Embodiment", "This Mortal Coil", "Arbeicht Macht Fleisch" dedita a prolungare piacevolmente l'incontro con l'innovazione che si stava portando in atto, "Blind Bleeding The Blind" forse la più debole del lotto ma che definire bella è comunque poco.
Il drumming di Ken Owen è perfetto, una macchina che non sbaglia un colpo, trova sempre il modo giusto d'inserire un passaggio o una semplice rullata per dar vita ad un cambio, i brevi e pulsanti scatti sul charleston e le picchiate frenetiche: è un orgasmo continuo.
A supportarlo col basso Jeff Walker lineare quanto si vuole ma libero così di far sfogare la voce, graffiante e stridente come nessuna talmente unica da essere riconoscibile appena le labbra emettono la prima nota.
Guitarwork ineccepibile da parte di Billy Steer e Michael Amott, riff elaborati in maniera esemplare e solistiche da capogiro danno riprova della loro grandezza.
"Heartwork" è un tassello portante del death metal, insieme a "Slaughter Of The Soul" le attestazioni significative del cambiamento che avanzava nei primi novanta, che abbiano reso il genere più accessibile può darsi, la colpa è da imputarsi più ai tanti che malamente hanno sfruttato i loro insegnamenti, perchè farla ricadare su chi ha creato due opere d'arte uniche e fondamentali?
Chi non conoscesse questo lavoro lo ascolti ne verrà conquistato, se così poi non fosse almeno avrà avuto l'occasione di apprezzare quello che è uno dei gioielli di casa Carcass.

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