giovedì 10 dicembre 2009

DARKTHRONE - Panzerfaust



Informazioni
Gruppo: Darkthrone
Anno: 1995
Etichetta: Moonfog Productions
Autore: Akh.

Tracklist:
1.En Vind Av Sorg
2.Triumphant Gleam
3.The Hordes Of Nebulah
4.Hans Siste Vinter
5.Beholding The Throne Of Might
6.Quintessence
7.Snø Og Granskog (Utferd)

Durata:39.03



I Darkthrone sono fra gli alfieri di spicco della scena norvegese, nonostante le critiche della stampa "specializzata", hanno raccolto enormi consensi fra il pubblico che si nutre seguendo i dettami della fiamma nera, quindi è piu' che comprensibile l'attesa di questo "Panzerfaust".
Fenriz pare farla da padrone su questo album che è il quinto per il Trono Oscuro, che anche in questo caso si fregia di un contributo lirico da parte del galeotto Varg Vikerness (Burzum) sul brano "Quintessence".
C'è da notare immediatamente un certo cambiamento nella produzione che appare da subito piu' corposa e scura rispetto a "Transilvanian Hunger", sempre pero' risultando ruvida e tagliente, come il gruppo ha intrapreso da un po' di tempo a questa parte, medesimo discorso per l'artwork minimale e scurissimo, evocativo e tetro al contempo.
"En Vind Av Sorg" apre le danze con un riffing ispirato e melodicamente freddissimo, su cui un Nocturno Culto canta con cattiveria suprema, con le sue caratteristiche metriche pregne di un'asprezza senza fine; a mio avviso uno dei brani piu' belli che questo gruppo abbia mai partorito e non dubito che diverra' un pezzo portabandiera per il genere.
La seguente "Triumphant Gleam" ha un incedere che si ispira nettamente ai seminali Celtic Frost, a cui Fenriz & co. si sono sempre dichiarati apertamente ispirati, pero' filtrando il tutto per la matrice musicale che il duo norvegese oramai ha saputo ben costruire; mentre "The Hordes Of Nebulah" ha un riff iniziale devastante (come tutta la canzone in questione d'altronde), in cui si evince un'oscurita' pari alla lentezza del brano, che sfiora ritmiche doom nere come la pece, veramente un gioiello d'arte da cui farsi irretire per il carico d'odio trasmesso.
Anche le seguenti "Hans Siste Vinter", "Beholding The Throne Of Might" e la gia' citata "Quintessence" ripercorrono il medesimo filone delle precedenti songs; appunto da notare che la canzone "Quintessence" abbia in seno molti riff utilizzati nel progetto Storm (chi non possiede il capolavoro a nome "Nordavind", si flagelli in eterno), che qua comunque vengono appaiati da arrangiamenti assolutamenti differenti da "Noregsgard", con alcune aperture assolutamente malvagie.
La conclusiva "Snø Og Granskog (Utferd)" è un pezzo assolutamente fantastico, in cui la tastiera del "Lupo incatenato", crea visioni epiche e desolanti allo stesso tempo, facendoci ben immaginare il crepuscolo che avvolge sempre piu' fittamente le foreste gelide del nord, portando la Notte ed il Buio.
Nonostante cio' che la critica dira', ennesimo grandissimo disco da parte dei Darkthrone, il trono del "True Norvegian Black Metal" è ancora saldamente nelle loro mani!

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