giovedì 10 dicembre 2009

HULDREFOLK - Morbid Elìte




Informazioni
Gruppo: Huldrefolk
Anno: 2009
Etichetta: Iron Age Records
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Lijkenkarren
2. Koudvuurhaard
3. Kauwakkers
4. Rotkreupel
5. Wevenaar van Lijkenwaden
6. Ravenkringen
7. Beschimpt
8. Haatkiemen
9. Grafhaatschrift
10. Klaagzang der Flagellant

DURATA: 51:24



Sono passati due anni dal buon debutto "Eeuwenhout" che li aveva fatti conoscere grazie al supporto della nostrana underground label Slava Satan.
Disco nuovo, "Morbid Elitè" e cambio di casa discografica, è infatti la Iron Age ad occuparsi adesso della creatura belga.
La presentazione fu quella di una nera macchina da guerra vomitante odio ed è da quelle direttive che ripartono e inondano nuovamente le nostre orecchie forti dell'esperienza acquisita e di una ancor più malevola attitudine a farla da padrone.
L'influenza degli act norvegesi Burzum prima era e Gorgoroth su tutti, spiccano nelle loro composizioni cineree e violente.
Il platter prende il via dopo l'iniziale brano "Lijkenkarren" posto ad intro per accelerare il processo che creerà l'atmosfera dominante, una scura coltre pestilenziale disseminante morte e distruzione al suo passaggio.
Vi è poi l'influenza melodica in alcuni riff che riconduce ai Marduk, sinora pensando solo a quello che le tre formazioni citate hanno dato all'ambito e a come gli Huldrefolk riescano ad assorbirne e svilupparne in maniera degna evitando il riciclaggio puro non si può che riconoscer loro merito.
Si giostrano partiture veloci e incalzanti con attimi frenati e colmi di un astio che incute piacevole quanto malsana sensazione all'ascolto, una delle tracce che sublima tale peculiarità è "Kauwakkers".
Il seme della morte nera (la peste) viene cosparso veementemente da tracce come "Wevenaar Van Lijkenwaden", la dilaniante "Ravenkringen", "HaatKiemen" o la conclusiva e possente "Klaagzang Der Flagellant".
Sulla prova dei singoli oltre una performance delle asce Leshyj/Waldschrat come riffmaker su cui poco c'è da dire come qualità ed un'esaltante prova vocale di Drang dietro il microfono, c'è da rilevare una buonissima prestazione da parte del motore basso/batteria formato da Gorth e Huldre Hammerman (stessa sezione spinta che dà vita alle basi dei Fractured Insanity altra ottima realtà del panorama belga già intervistata per il sito e che merita d'esser seguita).
Il duo si contraddistingue per compattezza, scelte e un continuo fornire appoggio senza pecca cosa importante per la tipologia di fast black offerto dagli Huldrefolk.
Non è una band innovativa nè tantomeno ha interesse a diventarlo, definiteli canonici, derivativi ma la sostanza è che questi non fanno altro che suonare del black come si dovrebbe fare.
Zero fronzoli, tanta energia magari non stupiranno ma di sicuro saranno capaci di richiamare il vostro interesse, mandateli on air e capirete.

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