lunedì 24 settembre 2012

MARDUK - Serpent Sermon


Informazioni
Gruppo: Marduk
Titolo: Serpent Sermon
Anno: 2012
Provenienza: Svezia
Etichetta: Century Media
Contatti: facebook.com/Mardukofficial
Autore: M1

Tracklist
1. Serpent Sermon
2. Messianic Pestilence
3. Souls For Belial
4. Into Second Death
5. Temple Of Decay
6. Damnation's Gold
7. Hail Mary (Piss-Soaked Genuflexion)
8. M.A.M.M.O.N.
9. Gospel Of The Worm
10. World Of Blades
11. Coram Satanae [bonus track]

Album numero dodici in casa Marduk, quarto con Mortuus dietro il microfono, e aspettative decisamente alte nei confronti della storica formazione svedese che aveva visto il valore delle proprie azioni schizzare nuovamente alle stelle grazie a quel "Wormwood" che aveva restituito alla scena un gruppo ispirato. Davvero in pochi, compreso il sottoscritto, avrebbero scommesso su una ripresa delle quotazioni in seguito alla picchiata dei primi anni del 2000. Il merito di questa rinascita è stato da ascrivere totalmente alla figura del leader dei Funeral Mist, il quale ha permesso alla band di esplorare territori inediti (non per lui ovviamente, visto quanto prodotto nella sua band) e malsani, supportata da prova vocale mai così varia ed eclettica. Lo scorso anno invece l'ep "Iron Dawn" ci ha fatto tornare direttamente sul campo di battaglia fra cannonate e bombardamenti, in una sorta di "Panzer Division Marduk" parte seconda. Cosa aspettarci quindi da "Serpent Sermon"?

Dopo una serie di attenti ascolti emerge un chiaro cambio di rotta, importante per quanto non destabilizzante, la percentuale di violenza torna ad alzarsi pericolosamente e in maniera continuativa, a questo proposito il quartetto di pezzi iniziale è devastante e non lascia scampo. "Messianic Pestilence" ad esempio è una fucilata ultracompressa, due minuti e mezzo di furia senza compromessi. La vena ispiratrice non si è comunque inaridita e qualche soluzione inedita la si ritrova, nel riff in apertura di "Temple Of Decay" dal gusto malinconico e decadente (devo aver ascoltato troppo i Woods Of Ypres negli ultimi tempi!) o nella melodia inaspettata di "Serpent Sermon" che dona al tutto un alone quasi epico.

Vanno sempre a segno invece le stoccate più morbose, quando i giri del motore calano drasticamente e l'orizzonte si adombra pericolosamente come accade nel corso di "Into Second Death" o "Damnation's Gold", non sprovviste comunque di sfuriate arrembanti. Questa continua alternanza consente un ascolto fluido e senza cali di concentrazione, lo dimostra "Souls For Belial", autentica bomba utilizzata fra l'altro per anticipare l'uscita dell'album.

Il fattore sorpresa insomma è venuto a mancare, in cambio i Marduk ci offrono una prestazione davvero omogenea e compatta, dall'alto tasso formale e contenutistico, si percepisce l'affiatamento di un gruppo in splendida forma: Mortuus è ancora una volta eccellente interprete e non soltanto ficcante "urlatore", Morgan vive una seconda giovinezza senza snaturare il marchio "Marduk", i pattern di Lars sono pregevoli e puntuali, mentre il basso di Devo sferza l'aria che è un piacere. La produzione poi contribuisce a donare una certe freddezza e un tocco chirurgico essendo molto rifinita, "Serpent Sermon" è un album studiato in ogni minimo dettaglio e con grande lucidità.

Volendo trovare per forza dei nei, potrei parlare di qualche (lecita) autocitazione con "Hail Mary (Piss-Soaked Genuflexion)" che possiede il gusto di una "Cold Mouth Prayer" stampato sopra o di una seconda parte di tracklist con qualche leggero momento di stanca, bilanciato però da sagge scelte di scaletta come l'inserimento di pezzi brevi prima del gran finale dal titolo "World Of Blades".

Chiudo dicendo che l'edizione in mio possesso è il digi-book in edizione limitata di quaranta pagine, molto sobrio, interamente in bianco e nero, arricchito da alcune immagini legate al concept del disco e dalle informazioni fondamentali. Confezione a parte, è la bonus track "Coram Satanae" a essere l'elemento più succoso e che non sfigura assolutamente al cospetto dei brani precedenti.

Il Dio Babilonese reclama ancora un posto nel Pantheon delle divinità portatrici della Nera Fiamma: continuate ad adorarlo... e se non l'aveste mai fatto redimetevi prima che sia troppo tardi, stolti!

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