Informazioni
Gruppo: Strange Angels
Titolo: Where Men Are Worth More Than Gold
Anno: 2012
Provenienza: Scozia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/strangeangelsaberdeen
Autore: Mourning
Tracklist
1. Bealltainn
2. Where Men Are Worth More Than Gold
3. Alberich
4. The Moon Comes Down
5. Die Gestundete Zeit
6. M'Illumino D'Immenso
7. Samhuinn
DURATA: 53:02
Il filone atmosferico e in più circostanze quello legato al post-rock hanno invaso in maniera massiccia il panorama black metal con un'altalenanza impressionante di risultati. Lo stesso era avvenuto in passato con il depressive, che dopo un boom esagerato adesso sta scemando avendo perduto in parte l'interesse degli esagitati di turno.
Sono artisti quali A Forest Of Stars, Drudkh, Agalloch, Shroud Of Despondency, il movimento black/gaze e la Cascadian Scene a far sognare e far invaghire di sé una moltitudine d'ascoltatori sempre più vasta e non forzatamente amante del metal.
È all'interno di questo filone diviso fra sogno e incubo, tra luce e buio, generatore di una gamma di emozioni alle volte contrastanti, che rilasciano un aroma dolciastro, che si collocano gli scozzesi Strange Angels.
Si tratta in realtà di un solo-project, è infatti il solo Valerian l'autore delle musiche e dei testi, avvicinandosi con costanza ed efficacia compositiva in svariate occasioni a più stili. È possibile riconoscere derive pagan/folk, atmosfere astrattamente psichedeliche, una discreta gamma di soluzioni che avvicinano a molti dei nomi già tirati in causa e che vi daranno quindi la possibilità d'ascoltare un primo album, "Where Men Are Worth More Than Gold", che sin da subito potrebbe trovare parecchi estimatori.
Parliamoci chiaro, non c'è nulla che si possa definire "proprio", il platter si muove con agile dimestichezza tra momenti acustici, posizioni black mai troppo profonde o minacciose, voci pulite che andrebbero riviste (sia per l'esecuzione sin troppo "adagiata" che per le linee: la prima è a tratti incerta e troppo "rilassata") e un uso delicato e mai invadente dei synth d'accompagnamento supportati da una produzione di per sé tutt'altro che amatoriale.
Le canzoni si susseguono e fermandosi ad apprezzare la titletrack, "The Moon Comes Down" o la lunga ed elementarmente tortuosa "M'Illumino D'Immenso" (pare un richiamo all'ermetismo di Ungaretti, capace di dire nulla e tutto al tempo stesso) avrete a portata di mano (e d'udito) la cifra stilistica in possesso dagli Strange Angels. Non sono pronti ancora a competere con i grandi monicker di questo mondo ma nemmeno così distanti qualitativamente dal potersi ritagliare uno spazio d'interesse e quindi si rendono meritevoli d'attenzione da coloro che lo seguono con costanza.
Vedremo quanto e come il progetto di Valerian saprà guardare avanti e in che direzione deciderà di farlo, per ora vi suggerisco di fare un giro sul Bandcamp e saggiarne le doti dando una chance a "Where Men Are Worth More Than Gold".