lunedì 24 settembre 2012

SYMBIOSIS / WINTERBLOOD - Contemplando La Rotazione Degli Astri Attorno Ad Un Punto Immobile

Informazioni
Gruppo: Symbiosis / Winterblood
Titolo: Contemplando La Rotazione Degli Astri Attorno Ad Un Punto Immobile
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Black Death Productions
Contatti: Symbiosis - Winterblood
Autore: Akh.

Tracklist
Symbiosis
1. Sospiri d'Autunno
2. Bianca
3. Omphalos

Winterblood
4. Crepuscoli Solitari
5. I Monti Pallidi
6. Samblana

DURATA: 70.00

Dalla Toscana sono usciti spesso gruppi o progetti di grande valore artistico ed è grazie alla polacca BlackDeath Productions che giungono a noi i Symbiosis e (i già noti ai nostri lettori) Winterblood, autori di uno split di puro e glaciale Dark Ambient. Due gruppi che non sono certamente alle prime armi e che stanno ricevendo ampi consensi a livello internazionale.

Dividendosi un lato ciascuno (dato che il formato in questione è una cassetta professionale dalla tiratura limitata a 333 copie), parte Symbiosis. Il genere D.A. ha coordinate spesso ferree soprattutto quando possiede inclinazioni atmosferiche o naturalistiche, in cui le coordinate elargite da Vinterriket sono riseguite dai discepoli molto da vicino; "Sospiri D'Autunno" ne sembra la conferma, ma ci sono lievi particolari che non mi fanno precisamente credere a quanto appena pensato, indirizzando la mia riflessione sull'impatto emozionale percepito.

Cosa fa la differenza quindi? La sensibilità, l'interpretazione, la ricerca del suono e della vibrazione giusta al concetto da esprimere.

Ecco la chiave di lettura, il farsi trasportare, il cedere ai suoni e alle loro onde oniriche, il procedere quasi in forma meditativa all'ascolto per poter scoprire il valore trascendente di questa musica, quell'elevarsi verso l'alto di cui questa tape è pregna; un'osservazione mentale del planisfero celeste lungo settanta minuti questo è "Contemplando La Rotazione Degli Astri Attorno Ad Un Punto Immobile".

"Bianca" è un andamento dai tratti personali che rapisce e incide, un brano corto, intenso e ricco di spessore e movimento che ben riesce ad aprire il varco per l'astrale "Omphalos", dai suoni che riportano a mente il Burzum più dilatato; ma come detto in precedenza la vocazione cosmica è assolutamente più elevata e certa effettistica fa veramente staccare la spina per attirarci in maniera catartica verso le lande più lontane del Cosmo, giungendo in fine davanti ad un tempio aulico da pura commozione, in un crescendo maestoso ed imponente.

Il lato Winterblood non si discosta dalle coordinate precedenti del conterraneo progetto Symbiosis, suoni dilatati e freddi appaiono a formare "Crepuscoli Solitari" e qui giunge a me un nuovo quesito: questo è forse (in toto) un tributo alla solitaria esplorazione di quegli esseri che ricercano l'insondabile muoversi dello Spirito attraverso il movimento delle Sfere Celesti?

Il rapporto percepito in questo senso è molto toccante ("Monti Pallidi" ne è un'altra conferma), quasi struggente, nel tentativo monumentale di ricreare quella sensazione di estraniazione partecipativa con le correnti uraniche che muovono l'Universo; la solitudine cosciente che ogni uomo ha davanti a certi spettacoli ha del mirabile e allo stesso tempo del folle, perchè intenzionato ad andar oltre alle proprie membra per ricongiungersi a quel Pneuma perduto, per ricongiungersi alla Luce Aurea, creando uno stato di pura ascesi, come nella seguente "Samblana".
Quest'ultimo brano è associabile a mio modo di sentire sia alla fondamentale "Tomhet" per la sua sensazione di vuoto e assoluta deriva mentale, sia a "Rundgang Um Die Trasnszendentale Saule Der Singularitat" per il suo incedere mantrico e mistico dai lunghi accenti ipnotici, una lenta marcia verso il cuore del più puro se stesso, trovando la finale rivelazione comunicativa con l'immobile Sole Polare.

Ringrazio e plaudo la B.D.P. per averci elargito questo lavoro che sono sicuro diverrà col tempo un culto (e non solamente per il formato), in quanto i due gruppi (che ottimamente si equivalgono, ben si amalgamano e supportano vicendevolmente) si sono prodigati a regalarci oltre settanta minuti di pura emotività ambientale, che trova la sua soluzione opportuna con cuffie e volta stellata a completa disposizione, donando a chiunque le basi per essere rapiti dalla grandezza superiore dell'Opera.

Un lavoro da non farsi assolutamente scappare; il Cosmo ha trovato il suo freddo respiro; uno spaccato di puro Universo.

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