lunedì 3 settembre 2012

UZALA - Uzala


Informazioni
Gruppo: Uzala
Titolo: Uzala
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: At War With False Noise
Contatti: facebook.com/pages/UZALA/108093595875096
Autore: Mourning

Tracklist
1. Batholith
2. The Reaping
3. Ice Castle
4. Fracture
5. Wardrums
6. Cataract
7. Plague
8. Gloomy Sunday

DURATA: 44:37

Le donne e il panorama doom, signori non ce lo neghiamo, stanno diventando una potenza crescente e inarrestabile, è sempre più facile incrociare formazioni non valide ma di più, che in qualità di cantante esibiscono una fanciulla brava e artisticamente competente.
Jex, Alia, Lori, vi dicono qualcosa questi nomi? Sono sicuro li avrete subito ricollegati alle band di appartenenza e adesso inserite in memoria anche quello di Darcy Nutt, chitarrista e cantante degli statunitensi Uzala.
Dopo aver prodotto un solo demo nel 2010, il quartetto dell'Idaho rilascia il debutto omonimo e se è vero che nessuno al giorno d'oggi riesce ad inventare più nulla, è altrettanto vero che quando si ha fra le mani un disco dalle indubbie qualità quest'ultime vengono fuori, si fanno notare e attraggono.
La tracklist prende il via con "Batholith" e il pezzo spiazza, la produzione è ovattata e il sound disturbante mi fanno chiedere il perché di questa scelta. Pensavo infatti il prosieguo mantenesse tale caratteristica e invece l'introduzione differisce dal resto del platter, l'esecuzione di "The Reaping" diviene chiaramente intellegibile innescando quel feeling doom ipnotico e suadente che verrà confermato dall'atmosfera decadentemente grigia di "Ice Castle".
Le frizioni provocate dall'iraconda "Fracture" e l'appeal melodico di una "Wardrums" elegantemente malevola, episodi nei quali è Chad Remains, anch'esso chitarrista e cantante, a dare apporto vocale, s'imperniano su ambientazioni maggiormente ruvide e abrasive ma quell'aura ancestrale, quell'essere quasi a spasso nel tempo tramortiti da sostanze allucinogene i quali effetti si espandono con le note non è stato accantonato, infatti la profondità e l'immersione nei desolati, lenti e affascinanti panorami doom dipinti da "Plague" e "Gloom" sono lì, attendono solo d'essere scoperti e visitati dalla nostra mente.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, il mondo del "Destino" sforna piccole gemme con una continuità che ha dell'esaltante, il nome Uzala che fino a pochi mesi fa era per me sconosciuto è adesso l'ennesimo monicker da segnalare a voi che adorate il genere quanto e più del sottoscritto.
La naturalezza e il fascino occulto di album come "Uzala" non possono e non devono passare inosservati. Comprate, comprate, comprate!!!

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