Informazioni
Artista: Sferi
Titolo: Sound Of The Spheres
Anno: 2012
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: sferi.bandcamp.com
Autore: ticino1
Tracklist
1. Merkur
2. Venera
3. Zemja
4. Mars
5. Jupiter
6. Saturn
7. Uran
8. Neptun
DURATA: 84:22
È incredibile che cosa si possa scoprire passeggiando sulle rive di quella corrente chiamata Internet... Sferi è uno di quegli incontri che portano la mente a girovagare libera e leggera nello spazio. Ditemi pure che ho la testa fra le nuvole.
Questo progetto, che proviene dalla Macedonia se ho capito bene, ci presenta un doppio CD limitato a cinquanta copie che è totalmente basato su un concetto dedicato ai pianeti del nostro sistema solare. L’artista precisa sul suo sito che ci sono due misure principali cui paragonare opere atte a illustrare in un modo o nell’altro i corpi celesti: per primo Gustav Holst, pittore che ha dipinto quegli astri attraverso la sua fantasia e anche basandosi sul loro ruolo nel folclore; secondariamente i suoni astrali ripresi da Voyager durante la sua missione siderale.
Personalmente sono molto colpito da questo lavoro che premette una grande conoscenza musicale. Incontro passaggi che ricordano molto i Pink Floyd degli esordi, sprazzi di World Music, l’ossessione di pezzi sperimentali come li suonavano anche i Goblin e tanto più. Ogni pianeta ottiene così la sua identità sonora, la sua traccia immaginaria e a volte ossessiva che non lascerà dimenticare facilmente questo disco atmosferico autoprodotto. Quello che può sembrare sconcertante, deprimente o sorprendente, non è null’altro che una sequenza del viaggio da una sfera all’altra, dal Sole all’estremo del nostro sistema. Ognuno di questi granelli di universo vi mostrerà il suo viso e, come per le persone, potrà piacervi o meno. Nessuno di loro è davvero ospitale, obbligandovi così a continuare il vostro vagabondare nelle profondità del nulla.
Sì, questa colonna sonora astronomica è dedicata solo ad ascoltatori scelti che sono capaci, senza pregiudizî, di aprirsi a una visione alternativa del nostro universo e a un’interpretazione coraggiosa delle profondità siderali. Non c’è che dire: quest’artista realizza senza compromessi un progetto, con tanto di capo e di coda, di non facile sviluppo.
Artista: Sferi
Titolo: Sound Of The Spheres
Anno: 2012
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: sferi.bandcamp.com
Autore: ticino1
Tracklist
1. Merkur
2. Venera
3. Zemja
4. Mars
5. Jupiter
6. Saturn
7. Uran
8. Neptun
DURATA: 84:22
È incredibile che cosa si possa scoprire passeggiando sulle rive di quella corrente chiamata Internet... Sferi è uno di quegli incontri che portano la mente a girovagare libera e leggera nello spazio. Ditemi pure che ho la testa fra le nuvole.
Questo progetto, che proviene dalla Macedonia se ho capito bene, ci presenta un doppio CD limitato a cinquanta copie che è totalmente basato su un concetto dedicato ai pianeti del nostro sistema solare. L’artista precisa sul suo sito che ci sono due misure principali cui paragonare opere atte a illustrare in un modo o nell’altro i corpi celesti: per primo Gustav Holst, pittore che ha dipinto quegli astri attraverso la sua fantasia e anche basandosi sul loro ruolo nel folclore; secondariamente i suoni astrali ripresi da Voyager durante la sua missione siderale.
Personalmente sono molto colpito da questo lavoro che premette una grande conoscenza musicale. Incontro passaggi che ricordano molto i Pink Floyd degli esordi, sprazzi di World Music, l’ossessione di pezzi sperimentali come li suonavano anche i Goblin e tanto più. Ogni pianeta ottiene così la sua identità sonora, la sua traccia immaginaria e a volte ossessiva che non lascerà dimenticare facilmente questo disco atmosferico autoprodotto. Quello che può sembrare sconcertante, deprimente o sorprendente, non è null’altro che una sequenza del viaggio da una sfera all’altra, dal Sole all’estremo del nostro sistema. Ognuno di questi granelli di universo vi mostrerà il suo viso e, come per le persone, potrà piacervi o meno. Nessuno di loro è davvero ospitale, obbligandovi così a continuare il vostro vagabondare nelle profondità del nulla.
Sì, questa colonna sonora astronomica è dedicata solo ad ascoltatori scelti che sono capaci, senza pregiudizî, di aprirsi a una visione alternativa del nostro universo e a un’interpretazione coraggiosa delle profondità siderali. Non c’è che dire: quest’artista realizza senza compromessi un progetto, con tanto di capo e di coda, di non facile sviluppo.