Informazioni
Gruppo: Scythe
Titolo: Beware The Scythe
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Primitive Reaction
Contatti: facebook.com/scythe.chicago
Autore: Mourning
Tracklist
1. The Iron Witch
2. Mastermind
3. Beware The Scythe
4. Tyrannical Stranglehold
5. Tunguska Death Ray
6. Opus Dei Of The Dead
7. Talons Of Steel
8. Eye Of The Crow
9. Planet Of The Humans
DURATA: 42:14
Quando nell'ormai lontano 2007 gli statunitensi Usurper decisero di sciogliersi, sapevamo che i componenti di quella band non sarebbero stati fermi a lungo, infatti tornarono subito all'azione: ci fu chi formò i Bones, John Necromancer (basso e voce) e Chris Carcass (chitarra) chiamarono un altro ex della storica realtà di Chicago, Joe Apocalyptic Warlord (batteria), a supportarli nel progetto, e chi muovendosi nei Nightshade diede vita al proprio act con il monicker Scythe, parlo del chitarrista e cantante Rick Scythe.
Questo 2012 ha visto la pubblicazione dell'album di debutto di quest'ultima realtà, la linea musicale seguita è quella che in molti ci saremmo potuti attendere: un miscuglio black/thrash che non esula dal fare qualche capatina in ambito heavy e sfruttare in quantità seppur minima un "vibe" seventies oscuro.
La proposta di "Beware The Scythe" raccoglie in sé ciò che oltre trent'anni di metal hanno divulgato, la primordialità di maestri come Celtic Frost e Venom, la scuola thrash di Slayer, Kreator e Sodom e una bella porzione death dalla quale potrei estrarre più di un nominativo importante, sia della zona floridiana che europea. Parliamo di un album che sin dalle battute iniziali con la triade composta da "The Iron Witch", "Mastermind" e la titletrack si mostra spavaldo e maligno nell'utilizzo di cadenze veloci, battenti nelle quali le chitarre affettano l'aria, come in quelle pesanti e profonde, infondendo una mole di groove imponente nell'aria.
Nessuna tarantella, nessuna concessione ai modernismi, gli Scythe guardano, si nutrono e assumono sostanza di linfa vitale dalla passione per l'old-school.
Il chorus in voce pulita di "Beware The Scythe" per il pathos con il quale viene interpretato potrebbe appartenere a una creatura N.W.O.B.H.M. come i Blitzkrieg, mentre le soluzioni grevi e sinistre che s'inanellano in "Tyrannical Stranglehold" e nella malefica "Opus Dei Of The Dead" sono intervallate dalla animosa "Tunguska Death Ray" (chissà come suonerebbe questo pezzo con una vena più Unleashed, la presa e il piglio non mancano di certo). Con "Talons Of Steel" e "Eye Of The Crow" invece quel feeling eighties venomiano e piccoli cenni Motorhead più volte rimarcati durante l'ascolto vengono ancora più palesati; non rimane che "Planet Of The Humans" nella quale qualcosa dell'angelo morboso si può riscontrare ma nulla toglie o aggiunge a ciò che sinora è stato espresso.
La tradizione firmata Usurper, si sarebbero dovuti menzionare anche gli Scepter, non smette di esistere, riprende vigore e forma con gli Scythe di "Beware The Scythe" e coloro che hanno amato il chitarrista nelle sue performance datate non rimarrano delusi da questa nuova avventura devota alla vecchia scuola.
Attenti perché la falce è in azione, che il cupo mietitore sia alle vostre spalle? Non fateci caso, alzate il volume e godetevela.