Informazioni
Gruppo: Barabbas
Titolo: Barabbas
Anno: 2011
Provenienza: Francia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/eglisebarabbas
Autore: Mourning
Tracklist
1. Horizon Golgotha
2. La Question De Pilate
3. «Barabbas!»
4. Ressuscité
5. Prémonition
6. Quatre Cavaliers
DURATA: 33:31
Godere come un riccio ascoltando un disco concept incentrato sulla passione e risurrezione del Cristo? Si può. È blasfemia? No, è soltanto stoner/doom suonato e interpretato con le contropalle.
Ancora una volta è il panorama francese a pensare a noi fan del groove, delle sensazioni terrene pesanti come mattoni e delle atmosfere da "destino" incerto e incazzato, il monicker da seguire è quello dei Barabbas e quale nome sarebbe potuto essere più adatto per narrare la storia del figlio di Dio? L'alternativa migliore sarebbe stata Giuda.
Iniziamo col citare le referenze artistiche che le influenze udibili nel mini omonimo portano a galla: Saint Vitus, The Obssessed, Earthride, Corrosion Of Conformity, Electric Wizard, devo continuare? Possono certamente bastare per ingrifare e indurre in tentazione l'ascoltatore.
Se ciò non bastasse una volta inserito il disco nel cassettino del lettore e premuto "play" si viene investiti da una prestazione ottimale sia per quel che concerne l'aspetto strumentale - Jérome al basso e Jean Cristophe alla batteria modulano con attenzione i cambi di tempo e infliggono le scanalature più adeguate a incrementare o decrementare la pressione atmosferica mentre Stephan tira fuori riff su riff che frequentemente adombrati da richiami seventies e spruzzate di pesantezza hardcore rendono i pezzi dei veri e sentiti pugni allo stomaco - sia sotto quello vocale dove Rodolphe s'impone con un cantato carismatico ed evocativo, probabilmente l'utilizzo voluto della lingua madre supporta quest'ultimo punto, donando quel quid mistico in più che sposta ulteriormente il piatto della bilancia sul versante positivo.
La particolarità di "Barabbas" sta nel suo essere minacciosamente orecchiabile, esatto, avete compreso bene, il sound è scuro, sa di ancestrale e sperduto nel tempo tirando in ballo sensazioni frequentemente in contrasto, perché è evidente che brani come l'opener "Horizon Golgotha" dall'imponente mole groovy e la conclusiva "Quatre Cavaliers" dal tocco epico e placcata in heavy metal non siano poi così leggerini e amichevoli, eppure i ritmi, l'esecuzione travolgente e un songwriting ispiratissimo te li fanno canticchiare con continuità.
L'atmosfera a go go della titletrack, supportata agevolmente dal calibrato inserimento dei synth, giusta soluzione per aumentare l'intensità nel ritornello in cui viene più volte citato il nome "Barabbas", e lo stesso concetto ambientale reso ancor più esplicito nella prestanza di "Ressuscité", canzone nella quale gli echi sabbathiani divengono palesi e la combinazione fra stoner e proto-doom assume le connotazioni dalla forma migliore, avvalorano la tesi che questi francesi sappiano muoversi con maestria in più direzioni, seppur rientrando sempre in un raggio d'azione che non esce dal loro campo musicale.
Qual è la risultante di tanta bravura? Un acquisto in più da dover fare.
Non mi sono dilungato inizialmente sulla figura "storica" e sul concept dell'album perché è una "storia" (o fantasia?) che conosciamo tutti, ovviamente i risvolti antisemiti che si celano dietro, perché diciamocelo chiaramente sono gli ebrei che hanno ucciso il loro Dio mica noi, sono stati insabbiati da gente vestita di bianco, che siede ancora su troni e costrinse a combattere crociate al motto di "andate a farvi uccidere che a noi interessa il denaro". I duecento chili di oro che adornano molti di loro sfamerebbero nazioni africane intere per anni ma meglio non proseguire, qualcuno potrebbe avere anche il coraggio di offendersi, torniamo a parlare dei Barabbas.
Chiudo questo scritto invitandovi ad ascoltare e a lasciare che la musica dei transalpini faccia il proprio corso nel vostro impianto, se come il sottoscritto siete dei maniaci fruitori di questo panorama musicale scatterà in voi automatico il pensiero di farne vostra una copia.