Informazioni
Gruppo: White Skull
Titolo: Under This Flag
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Dragonheart Records
Contatti: myspace.com/whiteskullband
Autore: Mourning
Tracklist
1. Hunted Down
2. Bottled Mind
3. Red Devil
4. Lost Alone
5. Under This Flag
6. A.O.D
7. Prisoners Of War
8. War After War
9. Nightmares
10. Freedom's Not Here
11. You Choose
12. Redemption
DURATA: 56:51
Indomiti i guerrieri del power italico ritornano sulla scena a tre anni di distanza da "Forever Fight", loro sono i White Skull, band che credo di poter dire in maniera alquanto serena sia una fra le punte di diamante del panorama "classico" del metal tricolore.Il rientro della storica singer Federica "Sister" De Boni e un Toni "Mad" Fontò in uno stato d'ispirazione a dir poco sfavillante sono di per sé garanzia di qualità, accompagnati in questa nuova avventura, la nona release full della carriera del "Teschio Bianco", dallo storico drummer Alex Mantiero (Raising Fear), dal bassista Joe Raddi e dall'altro chitarrista Danilo "Man" Bar (Anthenora).
Siamo di fronte a un disco di quelli che lasciano il segno, la tracklist non cede mai il passo, la parola filler non è neanche lontanamente ricollegabile a "Under This Flag" che viaggia spesso e volentieri su ritmiche veloci e incalzanti, la passione per il metal arrembante non è mai venuta meno e il trio di pezzi in apertura formato da "Hunted Down", "Bottled Mind" dal ritornello di facile presa che ti si stampa subito in testa e "Red Devil" nel quale si fa strada la spettacolare esecuzione solistica di "Mad" provederà a sradicare qualsiasi dubbio si potesse avere in proposito.
Il momento devoto al verbo del "classic" in "Lost Alone" e una titletrack che diverrà di sicuro uno dei brani da riproporre con costanza in sede live anticipano la ballad "A.O.D." nella quale la splendida voce di Federica, non solo arma da taglio affilatissima ma elegante e dai tratti romantici, rapisce. Imparassero da lei certe sue colleghe, inoltre avendo in casa nostra una voce simile perché restiamo spesso ossessionati da gotichelle pettorute o da altre cantanti come Marta Gabriel, brave, belle per carità eppure inferiori alla nostra De Boni? Esterofilia, già e che brutta malattia.
Pestare e non mollare mai sembra essere il motto della scatenata "Prisoners Of War", è pregevole l'operato del basso di Raddi che sostiene e irrobustisce la già prestante fase ritmica.
Più introversa e sofferta l'esposizione concepita per "War After War" prima che un ritorno alle radici con "Nightmares" della quale Rock 'N' Rolf (perché c'hai fatto questo regalo non voluto chiamato "Shadowmaker"? Che delusione) e "Freedom's Not Here" nella migliore veste White Skull diano segno del proprio passaggio.
Il passato viene omaggiato sia utilizzando echi d'altra realtà che attingendo dalla fonte dell'ispirazione personale e più intima che c'ha donato i gioielli della prima era con Federica dietro al microfono. Mancano appena due canzoni alla fine di "Under This Flag" e il desiderio di ripartire nuovamente dall'inizio è grande, è sintomo di una passione che non è mai scemata, di una continuità che nel tempo ha trovato fra tanti alti e pochissimi bassi una dimensione unica.
Dichiarano il concludersi del disco infine la fieramente scapocciante "You Choose" e "Redemption", ennesimo salto indietro negli anni, sembra sia stata tirata fuori da un cassetto nel quale era rinchiusa da almeno una decade e forse anche più, via la polvere e lo scintillìo è quello di "Tales From The North".
Egregiamente prodotto e arrangiato, con una formazione in grande spolvero sia dal lato compositivo che quello esecutivo, i White Skull torneranno a breve a far ciò che sanno far meglio: salire su di un palco e accendere gli animi. I fedeli fan del combo veneto sono sicuro si accaparreranno il prima possibile la loro copia di "Under This Flag", un disco creato per coloro che amano il sound classic/power.
Consiglio vivamente d'ascoltare questo lavoro e se vi capitasse l'occasione di poterli vedere live non perdetela.
