Informazioni
Gruppo: Wyruz
Titolo: Fire At Will
Anno: 2012
Provenienza: Norvegia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/wyruz
Autore: Mourning
Tracklist
1. Terminal
2. Dead World
3. Shellshock
4. The Eyes Of Your Killer
5. Fuel The Fire
6. Heartless
7. Psychiatric Ward
8. Fire At Will
9.The General
10. In Command
11. Before I Bleed
DURATA: 36:54
La passione per il thrash, qualunque sia il pensiero sul genere in questione, ha avuto momenti in cui ha subito una fase di arenamento, ricordate il post "Black Album" quanti dolori di pancia ci fece subire? Eppure a distanza di trent'anni dalla sua nascita questo settore musicale continua a sfornare band e debutti senza fermarsi, stavolta è un act norvegese, i Wyruz, che ci dona in pasto la propria release intitolata "Fire At Will".
Il foglio informativo parla di un gruppo che tira in ballo nomi quali Metallica, Slayer e Death, inoltre personalmente aggiungerei anche qualcosa dei Testament e in alcune fasi lievissimi accenni ai Pantera. Direte voi: che cosa c'è di nuovo? Nulla potrei rispondervi, abbiamo realmente bisogno di novità se poi ci tocca ascoltare Bullet For My Valentine e Trivium? Per carità, no grazie.
Gli scandinavi, per quanto si muovano su territori conosciutissimi e sfoderino una prova dai contorni abbastanza lineari ma mai insufficienti, possiedono una discreta dose di grinta che viene espressa in maniera cristallina già nell'ingresso dell'opener "Terminal". Si parte in quarta e lo si fa col piede giusto, inizialmente addirittura pensavo ci trovassimo di fronte a una sfuriata alla The Crown, il che non sarebbe stato per nulla un male. La situazione si è però ridimensionata rientrando e limitandosi a una piacevole forma univocamente thrash.
Ai Wyruz bastano un paio di pezzi ben assestati come quello già citato, "Dead World", "The Eyes Of Your Killer", "Heartless" e "In Command" per far sì che "Fire At Will" si lasci ascoltare senza troppe paturnie. Aggiungete a tutto ciò una più che discreta prova di Vegar Larsen, cantante e chitarrista, che dietro al microfono impersona una sorta di James Hetfield vicino in certi frangenti all'interpretazione del "Black Album" oppure in versione più aggressiva e graffiante che lascia intravedere ombre della figura di Chuck Billy, una rassicurante prestazione dei solisti per fortuna melodicamente gradevoli, non stucchevoli e una produzione che offre una resa strumentale piuttosto equilibrata.
Tirando le somme si può affermare che il loro compito lo svolgano e con una più che accettabile dedizione.
Un altro soldato si allinea infoltendo le già numerose orde dell'esercito di thrasher in circolazione, i Wyruz sono pronti a fornire il loro contributo alla causa, date quindi la possibilità di girare nel vostro lettore a "Fire At Will". Una sana razione del genere non si dovrebbe mai rifiutare.