Informazioni
Gruppo: Xasthur
Titolo: Nightmares At Dawn
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Avantgarde Music / Lo-Fi Creatures
Contatti: xasthurnews.blogspot.it
Autore: Akh.
Tracklist
1. Spoken In Vibes Of Coldness
2. Nightmares At Dawn
3. Reprisal
4. Degenerate Uprising
5. The Prison Of Mirrors 2007
6. Losing Hand/Redemption
7. Portal Of Hatred
8. Merciless Reflection
9. A National Acrobat (cover Black Sabbath)
10. Screaming At Forgotten Fears 2007
11. Society Wants To Die
12. Human Flotsam
13. Enthroned Uselessness
14. Suicide In Dark Serenity 2004
DURATA: 01:15:45
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Forse proprio con questa uscita l’abbinamento ottenuto nel nome del combo (Xastur, la divinità lovecraftiana e Xenaoth, divinità celestiale secondo quanto riportato da Malefic) si rivela esatto per percepire la realtà di queste ambientazioni. Infatti nello scorrere dei vari brani è proprio la sospensione generata da linee più morbide e sognanti (ascoltate ad esempio "The Prison Of Mirrors" già edita in versione leggermente più corta in "Subliminal Genocide") ed arrangiamenti a volte asincroni e dissonanti a creare uno stallo stilistico che è portatore di tensioni e visioni da incubo. Potremo già accorgercene nella pianistica e seducente "Spoken In Vibes Of Coldness" o nella catacombale "Degenerate Uprising" nelle quali veniamo rapiti da un growl impastatissimo ma che riporta a tempi lontani, come ci fosse una fusione fra My Dying Bride, Carcass e Thergothon o per restare ai giorni nostri forse si dovrebbe parlare di reminiscenze Drone nella scurissima "Merciless Reflection". Certo è che come si mettano questi brani suonano perfettamente e le scorribande cromatiche che inizialmente giocano a cozzarsi addosso divengono con il passare degli ascolti l’arma vincente ed inquietante di questo "Nightmares At Dawn". Le soluzioni divaganti dei vari strumenti e le "stonature" riescono a riportare in vita agitazioni e orrori che da molto non percepivo in maniera così netta.
Altro fattore importante è l’utilizzo della clean vocals (assolutamente mai invasive, ma perfettamente incastonate alle visioni tetre e buie dei brani) grazie alla collaborazione di Marissa Nadler (in "Portal Of Hatred" riesce a mettere i brividi addosso) e Robert Nusslein che nonostante siano a tratti velati danno spessore ulteriore alle creazioni di Xashtur. Non va poi sottovalutato l’insieme architettato dalle tastiere orrorifiche, dalla chitarra acustica e dagli inserti loops che amalgamati assieme riescono veramente a far percepire il tocco impalpabile della Morte, grazie a giochi di ombre e velature di alta scuola. Vorrei segnalare a questo proposito la forza primordiale con cui esce "Screaming At Forgotten Fears 2007", anch’essa in versione più breve in "To Violate The Oblivious".
La produzione varia impercettibilmente da brano a brano, è tutto l’insieme però a formare un unico stato di estatico rapimento in cui si viene mesmerizzati e rapiti da forze notturne ibride e fosche, inquietanti e pericolose. L’incedere di passi spauriti nelle tenebre, a questo sembra prepararci Malefic in ogni sua canzone e le scream laceranti ben manifestano lo sgomento e la perduranza infinita di riflessi mostruosi che vivono negli abissi dell’uomo; "Society Wants To Die" ne è un’altra prova definitiva.
Un lavoro questo che a mio avviso il buon Mammarella ha ben fatto a regalare a tutti gli estimatori degli Xasthur e di certo Black Metal. Ruvidezza in questo caso certamente non va di pari passo a calo creativo ed "Enthroned Uselessness" anzi particolareggia ulteriormente una creatura già carica di negatività seducenti e umori velenosi che si insinuano fra le coltri per penetrarvi nelle orecchie infidamente.
Disco veramente raccomandato per chi non ha paura del buio e dei suoi demoni ancestrali e lascivi, ma anche a chi adora il profumo malsano delle gole più profonde delle proprie morbosità.
Xasthur è tornato un'ultima volta... per rapirci nella notte.