giovedì 3 dicembre 2009

OFERMOD - Tiamtu


Informazioni
Gruppo: Ofermod
Anno: 2008
Etichetta: Norma Evangelium Diaboli
Autore: Akh.

Tracklist
1. Tiamtü
2. Pralayic Withdrawal
3. Death Cantata
4. Eu Angélion
5. Dreaming In The Veins of Kingu
6. Tophetian Cleansing: Furnace Of Moloch
7. Khabs Am Pekht
8. Maasseh Nechushtan

DURATA: 42:00


Se avessi dovuto scrivere di getto, al primo ascolto o alla prima impressione l'opinione su questo disco, credo non sarei andato troppo oltre una sufficienza insipida ma dato che dalla sua uscita ad oggi ha sempre trovato più spazio nei miei ascolti, c'è da chiedersi il perche di tale cosa.
Se devo essere sincero, questa è una delle uscite più recenti che maggiormente mi ha reso dubbioso al cospetto del suddetto lavoro, il perche non è semplice esporlo...
"Tiamtu" incomincia con una carica notevole, una produzione nitida in cui tutti gli strumenti hanno un loro preciso modo di stare insieme, tutti partecipano nitidamente a ricreare quel mood bestiale ed incessante che è il perno centrale del cd, carico e perverso (la strumentale "Tophenian Cleansing" ne è uno degli esempi). La timbrica vocale è il simbolo principale di questa manifestazione, una timbrica gutturale ma non eccessiva ed intransigente, bestiale e declarante, come se fosse fondamentale insinuare nelle menti degli ascoltatori ogni ode al Caos supremo e all'avvento della distruzione sempiterna.
Rispetto al mini d'esordio ci troviamo davanti ad un altro approcio stilistico, dove i Mayhem di "Grand Declaration Of War", i Dissection e i Morbid Angel (che più volte mi sono tornati a mente per la morbosità di certe parti cadenzate come in "Death Cantata") fanno sentire la loro influenza ma la sincerità dei brani e la compattezza rendono gli Ofermod ottimi alfieri di soluzioni proprie, dove ogni strumento si mette in risalto per glorificare lo spirito della Morte.
L'Inferno viene chiamato a gran voce, l’ombra oscura del Caos si ammanta attorno a giri di basso sempre nitidi e alle melodie ben congeniate delle chitarre che si alternano a tempi medi, i quali si insinuano sempre più all'interno dell'ascoltatore, rendendolo inconsapevolmente l’involucro di questo messaggio. Sempre più carne a disposizione del verbo nero e questa cosa devo dire che mi affascina davvero molto.
Non credo di aver reso bene l'idea di ciò che affronterete nel trovarvi di fronte a questo disco, ma sappiate che se ultimamente ho ascoltato la voce del Maligno, l'ho sentita tramite gli Ofermod.

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