lunedì 9 maggio 2011

THE BLACK - Gorgoni


Informazioni
Gruppo: The Black
Anno: 2010
Etichetta: Black Widow
Contatti: www.myspace.com/theblackatratus
Autore: Mourning

Tracklist
1. Proludium
2. Monstrum
3. Medusa
4. Perseus
5. Euriale
6. Phorcus
7. Steno
8. Obscuritas
9. Pegasus
10. Serpentis
11. In Lapidem Muto
12. Occumbere Mortem
13. Altamir
14. Metamorphoses

DURATA: 01:17:35

Nel 2010 a sei anni di distanza dall'ultimo "Peccatis Nostris + Capistrani Pugnator" tornano a farsi vivi i The Black, il progetto doom del musicista Mario Di Donato è di quelli che meritano rispetto, ha da sempre avuto tre caratteristiche fondamentali che me lo hanno fatto amare dal primo ascolto: professionalità, buona musica e un'incorruttibilità di pensiero che tiene fuori la creatura da qualsiasi moda o filone "di successo".
Proprio il modo di porsi è stato forse una delle chiavi per cui la porta del successo non si è mai aperta se non per trattenere a sè una ristretta cerchia di affezionati.
Nuovo capitolo, "Gorgoni", vecchia storia, sì perchè c'è da dire che il sound seventies di stampo sabbathiano impreziosito dalle aperture di stampo prog non sposta di una virgola la sua matrice, rimane legato a quella scena che sul finire degli anni Settanta (Trouble) e inizio anni Ottanta (Saint Vitus, Obsessed) decise d'intraprendere un preciso viaggio nel mondo heavy-rock valutando di volta in volta quale tinte favorire (stoner, epiche e via dicendo).
Di Donato, con i due compagni d'avventura Enio Nicolini al basso (già con lui negli Unreal Terror) e Gianluca Bracciale alla batteria, è nel mondo ellenico della figura gorgonica e delle vicende a essa legate che ci trasporta, "persevera" nella scelta d'usare l'aulico linguaggio latino per interpretare i testi.
Da un lato questa soluzione potrebbe sembrare difficoltosa da assimilare in quanto all'orecchio non sembra sempre calzare bene sui pezzi, d'altro canto però aumenta notevolmente il sentore evocativo di una proposta che permette all'ascoltatore nel suo fruire di abbinare mentalmente tramite ricordo, ricerca o quant'altro un'immagine precisa a ognuno dei brani, la musica diviene il pennello che dipinge diciassette quadri diversi (l'ultima "Metamorphoses" è divisa in quattro capitoli).
L'apertura affidata all'organo di "Proludium", le dinamiche e la bravura di Di Donato con la sei corde nel rappresentare il doom più classico e fascinoso in "Monstrum" e "Medusa", il rock-progressivo che si fa strada in "Perseus", la battagliera presenza di "Phorcus", la prestanza di "Steno" e dello strumentale "Altamir" che vede la partecipazione di Thomas Hand Chaste (ex Death-SS) dietro le pelli e la monumentale conclusione affidata alla suite "Metamorphoses" caratterizzata da una sezione ambientale camaleontica sono i pregi di un lavoro che pur rimanendo saldamente ancorato al proprio credo, al voler vivere nell'ombra lasciando le false luci della ribalta a chi accetta il compromesso, dimostra di avere attributi da vendere.
Chi segue già i The Black da un po' avrà con questo "Gorgoni" la sostanziale riprova che il tempo passa ma la volontà e la posizione della band restano immutate, la formazione è una perla del suolo italico che va onorata, conosciuta e ascoltata a ripetizione, Di Donato come il maestro Bartocetti è un esempio da seguire per chi si avvicina al mondo del rock oscuro, acquisto consigliato.

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