Informazioni
Gruppo: Mincing Fury And Guttural Clamour Of Queer Decay
Anno: 2010
Etichetta: United Guttural
Contatti: www.myspace.com/mincingfury
Autore: Mourning
Tracklist
1. Requiem For A Fury
2. Rumiste DC
3. Devolution
4. Guys Who Are Falling In The End
5. Machinka
6. Doctor From Mountains
7. Languish
8. Sea Of Weakness
9. Blind (Korn cover)
10. Drunken Mara
11. Kacenka
12. Shit Song
13. Lamentation
14. Heterosexual Testosterone Compressor (Cock And Ball Torture cover)
DURATA: 32:30
Dalla Repubblica Ceca una mattonata grind "no compromise", i Mincing Fury And Guttural Clamour Of Queer Decay è questo ciò che rappresentano, musicisti che non si curano per nulla del fronzolo, si dilettano nel tirare in velocità e nell'offrire una prestazione condita da "suinate" e bizzarie varie.
"Devolution" è la loro quarta fatica, quattordici brani che mettono in chiaro un particolare, l'ironia e il sarcasmo spesso utilizzati nel genere senza pezzi validi non servono a nulla, infatti è innegabile che la creatura proveniente da Brno sappia "scherzare" rompendo più volte gli schemi compositivi classici del grind infilando dentro hardcore/rap ("Rumiste Dc"), offrendo passaggi stranamente liscio/jazz di durata ultra-breve ("Shit Song"), dilettandosi nel reinventare il nome di una famosa canzone di Clint Mansell, "Lux Aeterna", facendola diventare "Requiem For A Fury", proponendo samples scratchati da dj in "Doctor For Mountains" e perché no, cimentandosi in una piacevole quanto alternativa versione di "Blind" dei Korn.
E' altrettanto vero però che quando serve il groove macinante più classico ecco che badilate quali "Languish", "Drunken Mara" e "Lamentation" calano gli assi adatti a intrigare i fan del genere (probabilmente più incline a quelli dell'ultima decade che agli iper-conservatori) e per non farsi mancare proprio nulla, a chiusura del platter viene posta una cover di "Heterosexual Testosterone Compressor" dei malvagi Cock And Ball Torture proposta con un'infiltrazione massiccia di personalità da parte dei Micing Fury.
Fra materiale ripescato dagli album passati e una vena compositiva che in molti casi può spiazzare l'ascoltatore, questo "Devolution" è uno di quegli album che un ascolto (e più) se lo merita, il punto da cui la formazione è ripartita per consolidare le basi passate e guardare al futuro, ben fatto ma non ancora del tutto convincente.