lunedì 9 maggio 2011

BUSHFIRE - Black Ash Sunday

Informazioni
Gruppo: Bushfire
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/bushfiremusic
Autore: Mourning

Tracklist
1. Midsummer Porch View
2. Black Ash Sunday
3. You Should Have Known
4. NWO33
5. The Fiend
6. Hundredsixtysix
7. Little Man
8. Interlude
9. Useless In So Many Ways
10. In Black
11. Set & Ash
12. Forget Regret
13. This Small Town

DURATA: 57:45

Il rock è una malattia, lo stoner la mia droga preferita nell'ultimo triennio soprattutto, ho ascoltato e comprato non so più quanti dischi di questo "maledetto" genere che amo alla follia, inutile dire che ogni volta incrociando band che anche a tremila miglia di distanza riconosci per quel sound scuro, sabbathiano o schizzato energico, fatto di riffoni veloci ed esaltanti quanto di solchi che ti chiedono di spaccarti il collo seguendoli, la voglia di alzare il volume e godersi alla grande tali release è pura adrenalina che ti scorre in corpo, vuoi evitare una cosa simile? Ma neanche per sogno.
Quello che più rende degna di nota questa corrente è l'altissima qualità musicale del movimento, una fucina di talenti che non smette mai di fornire dei papabili "capolavori" all'ascoltatore, ne avrete lette sicuramente di recensioni entusiastiche su nuove proposte, molte anche sul nostro sito, è arrivato adesso il momento di scrivere dei Bushfire.
E' un quintetto decisamente orientato sulla versione più genuina del filone, i ragazzi tedeschi hanno debuttato nel 2010 con "Black Ash Sunday", un bel platter di "Heavy Blues Stoner" per citare le loro parole, non potrei esser più che d'accordo in effetti, è alquanto semplice riscontrare le tre componenti all'interno del sound tanto da poter definire influenti band come i Kyuss, Dozer, la presenza di certa musica filo anselmiana e del southern appeal dei Black Label Society, bella botta eh?
Che la band sia matura lo si nota nel fatto che non esiste un filler, la tracklist è sì omogenea, a tratti forse sin troppo monolitica come cadenza ma essenzialmente priva di momenti di stasi, non annoia, al contrario è capace di sorprendere a più riprese infilando dei pezzi lievemente più rilassati quali "Forget The Regret" e "Useless In So Many Ways" forse cosciente di dover diminuire la pressione creata da tracce comprimenti e dotate di una mole di color grigio denso come "You Should Have Known", "The Fiend", "Hundredsixtysix", "In Black" e "Set & Ash". Una titletrack che in fin dei conti è l'opener ideale, "Midsummer Porch View" è una breve strumentale perfetta a introdurre il groove e la natura bluesy che s'insinuerà nel corso del disco a ripetizione e una "Little Man" in cui in alcuni frangenti la voce di Bill Brown assume connotazioni similari al Chuck Billy d'annata per come allunga e chiude le parole emesse completano un quadro ricco di cui potersi ritenere più che soddisfatti.
"Black Ash Sunday" è un primo lavoro dalle grandi potenzialità, il quadro strumentale è rispettoso dei canoni trovandosi a proprio agio negli attimi in cui le correnti a supporto (heavy e blues) galleggiano mostrando le sfaccettature del suono, sono anche le parti in cui Brown emana un feeling scuro e particolare col suo cantato ruvido.
Hanno già condiviso il palco con nomi altisonanti fra cui Therapy?, Karma To Burn, Colour Haze, My Sleeping Karma e sarei curioso di vederli in tale sede perché sono sicuro che i pezzi renderebbero sicuramente di più che su cd col quale danno vita a un gran ascolto.
Rock, zero fronzoli, alcol e divertimento che ricetta fantastica, siete stanchi dopo una settimana carica di rotture di palle in ufficio? La fidanzata vi ha lasciato perché non siete andati all'ultimo concerto degli H.I.M. (meno male per voi!)? Mettete su i Bushfire, distendete i nervi e a rimettervi in sesto ci pensano loro, sono un toccasana.

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