domenica 8 maggio 2011

FIREFORCE - March On


Informazioni
Gruppo: Fireforce
Anno: 2011
Etichetta 7Hard Records
Contatti: www.myspace.com/fireforcemetal
Autore: Mourning

Tracklist
1. Coastal Battery
2. The Only Way
3. Firestorm
4. Horus (Bringer Of Order)
5. 1302 - Battle For Freedom
6. Moonlight Lady
7. Annihilation
8. Fly Arrow Fly (Crécy 1346)
9. Mona Lisa
10.Hold Your Ground
11.Born To Play Metal
12.Metal Rages On

DURATA: 50:25

Parlare di power metal oggi alle volte mi causa orticaria, se penso che c'è gente che suona pop melodico spacciato per musica del genere mi viene male, per fortuna ogni tanto ti capita sottomano la chicca, sono i belgi Fireforce ad alimentare le mie speranze sulla non morte di uno stile flagellato da ragazzini sdolcinati.
Il combo è di quelli che più derivativi non si può, eppure con un disco come "March On" non si può rimanere impassibili: Judas Priest, Maiden, Helloween, Grave Digger (e se voleste aggiungerne quando ne discuterete non vi mancheranno di sicuro gli act da tirar fuori) formano la solida base del sound volutamente speed, volutamente tagliente, affilato come un rasoio, le chitarre macinano a dir poco, nessun giro di parole, solo tanti fatti trasportati in note, esaltati dall'ottima prova dietro il microfono di Flype (anch'egli contestualmente ricollegabile a molti colleghi più noti) che con la dovuta grinta e rabbia si pone sui pezzi e supportati in chiave solistica dalla guest del chitarrista dei Mystic Force Costantine (ex fra le altre cose degli ellenici Descending e Nightrage).
"March On" è uno di quegli album che non si fa mancare proprio nulla, ci sono i pezzi da battaglia ("Coastal Battery", "1302 - "Battle For Freedom", "Fly Arrow Fly", "Annihilation"), il ritornello che ti rimane in testa ("Born To Play Metal"), le fasi più epiche inneggianti divinità ("Horus"), il brano che mette in mostra le doti del cantante ("Mona Lisa") e l'immancabile strumentale ("Metal Rages On").
Tutti i cliché sono stati dovutamente rispettati, sono le qualità della formazine in chiave di composizione e vitalità espressa a far sì che un'esposizione così classica e dettagliatamente celebrativa non divenga una triste parodia del già sentito, a incorniciare un quadro ben dipinto si aggiungono una produzione che rasenta la perfezione e l'artwork a cura di Eric Philippe (Mob Rules, Riot, Rhapsody) che incarna appieno la natura guerrigliera del platter (sicuramente meno pacchiano di quello visto ad altri power-act).

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