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lunedì 9 maggio 2011HRIZG - Anthems To Decrepitudenformazioni Gruppo: Hrizg Anno: 2011 Etichetta: Moribund Records Contatti: www.myspace.com/hrizg Autore: Dope Fiend Tracklist 1. The Infernal Scripture 2. I Hate 3. Ab Aeterno 4. Opposite To Light 5. Anthem To Decrepitude 6. Angercraft 7. Necrosanctum 8. Into The Caves Of Earth 9. Invierno 10. In Solitude 11. Broken Shield DURATA: 47:13 Non credo che sia possibile fare una stima di quanti progetti nel mondo del metal siano portati avanti come one-man band, vuoi per la mancanza di musicisti seriamente motivati, vuoi per la comodità di poter dare libero sfogo alla propria ispirazione senza doversi mai "scontrare" con le idee altrui. In questa folta schiera di musicisti "solitari" si pone anche l'iberico Hrizg con il suo omonimo progetto, attivo dal 2005, il cui secondo full, "Anthems To Decrepitude", vede la luce nell'anno in corso. Le influenze musicali provengono dal più classico Black Metal norvegese ma, per fortuna, l'album non è limitato ad una sterile e atona riproposizione di tale stile. Il riffing è abbastanza semplice e in qualche modo prevedibile però decisamente adatto al tipo di sensazioni oscure e minacciose che vogliono essere veicolate. All'interno del platter si manifesta anche una venatura costruita di atmosfere criptiche e mortifere unite talvolta a soluzioni ambient (come nella rituale "Broken Shield", in cui i synth avvolgenti saturano l'ambiente di un'aura quasi sacrale) oppure a rallentamenti più doom-oriented, ben percepibili in "I Hate" e nella morbosa e blasfema "Angercraft". Il disco inoltre sa anche porgere all'ascoltatore sentori di stampo pagano e naturalistico, ad esempio grazie alla gelida e malefica melodia di "Necrosantum", l'evocativo intermezzo acustico "Invierno" e in "Ab Aeterno" e "Opposite To Light", le quali sembrano risuonare attraverso i secoli dalle sale oscure di fortezze abbandonate. Una nota a parte la merita la bellissima "In Solitude" al cui interno il mastermind del progetto è riuscito a imprimere una malinconica fierezza, quasi come un guerriero che, dopo essere stato ferito mortalmente, rialza la testa per sferrare il suo ultimo colpo. La parte strumentale è ben amalgamata (peccato per la ormai solita quasi inintellegibilità del basso, al punto che ci si chiede se sia stato registrato o meno) e la voce esegue il suo compito egregiamente riuscendo a modificare il tiro per ogni situazione. Ritengo "Anthems To Decrepitude" un ottimo prodotto che, pur seguendo fedelmente gli schemi del genere proposto, sa variare in corso d'opera riuscendo a risultare vario e tutt'altro che statico. In definitiva cosiglio di dare sicuramente più di un ascolto a questo secondo capitolo di casa Hrizg: se siete amanti del Black Metal con tutta probabilità troverete degli spunti interessanti e che vi spingeranno a elevare il lavoro in questione al di sopra dell'infinito marasma musicale dal quale siamo sommersi. |
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