lunedì 9 maggio 2011

THENCE - These Stones Cry From The Earth


Informazioni
Gruppo: Thence
Anno: 2011
Etichetta: Blackbay Productions
Contatti: www.myspace.com/thencemusic
Autore: Mourning

Tracklist
1. These Stones Cry From The Earth

DURATA: 57:09

I Thence sono un duo finnico composto da Juha Sirkkiä (voce, chitarra, basso, tastiere) e Erno Räsänen (batteria, percussioni e chitarra dodici corde), entrambi membri di act nazionali conosciuti ai più quali Shade Empire e Hanging Garden.
E' già difficile di per sè creare un buon platter che duri quasi un'ora, i due hanno intrapreso una strada ancor più impervia scegliendo di impostare l'intera composizione di tale estensione in una sola traccia che trae titolo dall'album "These Stones Cry From The Earth".
La proposta si snoda avvalendosi di strutture progressive moderne, di tinte gotiche accennate e di un impianto atmosferico che pur presentando al proprio interno varianti post esula dalle ripetitive e ormai sin troppo scontate visioni core-oriented.
Difficile dire quale sia la natura dominante, così come le influenze della band sembrano portare a galla i nomi più disparati: si va dallo stile di Swano e degli Opeth alla psichedelia dei Pink Floyd, dall'emotività di Katatonia e Anathema a un pizzico e più della genialità di Steve Wilson sia in veste di titolare dei Porcupine Tree che dei Blackfield, del resto era più che plausibile un calderone ampio di flussi che permettesse alla mastodontica porzione di musica di svilupparsi il più dinamicamente possibile e con l'eventualità sempre dietro l'angolo di virate in corsa.
Vocalità rilassata, placida quasi cullante in alcuni frangenti, impennate sonore improvvise, cambi di marcia inaspettati vedasi l'inserimento di un paio di minuti dall'incedere blastato sono solo parentesi in un lavoro multiforme qual è "These Stones Cry From The Earth".
Come non accennare del solo d'organo Hammond a cura di Timo Keinänen e dell'utilizzo del sassofono suonato da Aku Kolari che con frequenza viene a farci visita (nella sezione che va dal minuto ventisei al minuto ventinove con maggior insistenza)? Ci si può dimenticare delle varie ed eleganti divagazioni solistiche di chitarra di Tero Holopainen, di un riffing mutevole nell'aspetto e di una mini-apparizione intorno al quarantacinquesimo minuto di una sezione elettro/industrial? Tutto fa brodo in questo lavoro e dal buon sapore per giunta.
E' un viaggio che vale la pena di affrontare, un'incantevole ora in cui un velo di malinconia strappa un sorriso come quando riguardando un vecchio album di foto si rivivono i bei momenti del passato, è un disco che va sviscerato "These Stones Cry From The Earth", dev'esser lasciato libero di agire e col tempo vi entrerà dentro, emozionante e dir poco.

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