Informazioni
Gruppo: Ungod
Anno: 2011
Etichetta: Kneel Before The Master's Throne
Contatti: www.ungodstomb.de
Autore: ticino1
Tracklist
1. Cloaked In Eternal Darkness
2. Agnus Dei
3. Shadows Of Golgotha
4. Deserted Human Plague
5. In Eternity The Doomed Are yelling
6. 2000 Years Of Lost Pride
7. Your Blood I Bleed
8. Morbid Predictions
9. Phallic Megalomania (Leathercunt III)
10. Night Of The Forlorn Graves
DURATA: 42:48
Chi non conosce l'Oktober Fest? Ettolitri di birra scorrono ogni autunno nella “Wies'n”, accompagnati da porchetta, salsicce bianche e bretzel. È inevitabile che qualcuno riveda il cibo consumato poco prima, piegato sulla tazza del gabinetto... La Baviera non offre solo feste di lunga tradizione e costumi popolari a noi strani, no. Quella regione è anche prolifica a livello metallico.
Gli Ungod si dedicano al culto di Satana dagli inizi degli Anni Novanta producendo timidamente dischi, demo ed EP. In vent'anni di storia produssero quattordici opere di cui solo due LP completi, quello discusso qui e lo storico “Circle Of The Seven Infernal Pacts”, uscito nel lontano 1993. Quest'ultimo è stato ristampato dalla KBTMT con l'aggiunta di parecchio materiale supplementare. L'opera è una mazzata infernale nei testicoli e dovrebbe appartenere a ogni collezione che si rispetti.
Questi signori teutonici sembrano seguire e curare le tradizioni com’è tipico per il popolo bavarese. La formazione ha subito con il passare degli anni solo pochi cambiamenti e si ripresenta quasi come vent'anni fa. Solo il cantante è fresco e la sua voce condisce il black rozzo e brutale dei compagni con il suo carattere secco, ruvido e aggressivo.
Le tracce presentate su “Cloaked In Eternal Darkness” sono compatte, grezze e prive di fronzoli inutili. È black tradizionale come più non lo può essere. Il termine “tradizionale” assume qui una dimensione particolare, poiché si tratta di una formazione storica del black e non di giovanotti che scopiazzano a destra e a manca tentando di reinventare lo spirito di un'epoca in cui magari non esistevano neppure. Piene di odio si scaricano le note sull'ascoltatore che subisce una lezione impudica di malvagità, imparando così l'essenza dell'Anticristo. Ogni tanto è sorpreso da qualche assolo ben riuscito che decora le tracce oscure e demoniache ostentando un tocco slayeriano. La produzione non è esagerata e permette al pubblico di gustare un poco il profumo degli Anni Novanta.
Amate il black ultra-tradizionale, oscuro, cattivo, rozzo, puzzolente e assolutamente privo di esperimenti? Adorerete gli Ungod!