mercoledì 2 dicembre 2009

AMOSEURS - Ruines Humanes





Informazioni
Anno: 2006
Gruppo: Amesoeurs
Etichetta: Northern Silence Productions
Autore: Tabris

Tracklist
1. Bonheur Amputé
2. Ruines Humaines
3. Faiblesse Des Sens



Dolore, solitudine, rabbia repressa. Tutti questi elementi potrebbero riassumere in maniera efficace i contenuti di “Ruines Humaines”, primo vagito degli Amesoeurs, la band nata dal polistrumentista Neige, già membro nei Peste Noire e nei Mortifera e master mind del progetto Alcest. In questo EP di soli tre brani, il gruppo riesce ad unire alla perfezione varie correnti musicali come il depressive black metal, il post-punk, lo shoegaze ed alcuni elementi industrial. Ed è solo in un quarto d’ora di musica che la band riesce a raffigurare la decadenza e l’indifferenza della gente che vive in questo mondo moderno.
E’ infatti una melodia graffiante e sporca quella che ci introduce in “Bonheur Amputé”, brano rabbioso e decadente, caratterizzato da una batteria forsennata e ripetitiva e dallo scream lancinante di Neige, che accompagna nel migliore dei modi il riff principale della canzone. Disperazione metropolitana, che caratterizza li alti e i bassi delle azioni di ogni giorno, ed è così che si pone la canzone, alternando parti dal forte animo black metal ad altre più ragionate e riflessive come viene fatto nel finale quando il pezzo si ferma per qualche istante per poi ripartire con delle chitarre acustiche ed un basso in primo piano.
“Ruines Humaines”, la title – track del disco, prosegue il percorso già iniziato con la canzone precedente. Dopo un inizio lento ed effimero, il brano acquista pesantezza grazie all’innesto delle chitarre, dal suono grezzo e distorto, in perfetto contrasto con l’introduzione. Anche se certe volte potreste soffrire di un deja-vù maideniano (qualcuno ha pensato al chorus di Children of The Damned?) il brano è scorrevole per la sua intera durata, variando anche la sua struttura nel tempo, come i rallentamenti al limite del doom ed il finale in vero e proprio stile industrial che tanto deve a band come Throbbing Gristle e Einstürzende Neubauten.
A chiudere l’EP ci pensa “Faiblesse Des Sens”, brano che tende molto verso i lidi post-punk. Cantata dalla bassista Audrey Sylvain, il pezzo riesce con le sue melodie raffinate ed ipnotiche a rilassare l’ascoltatore, portandolo in uno stato di tranquillità apparente che verrà prontamente spezzato nel finale con un urlo di dolore della bella Audrey che così porta al termine il primo capitolo di una band dalla vita breve, ma che è riuscita con soli due dischi a stravolgere il panorama musicale odierno.

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