venerdì 4 dicembre 2009

WARBRINGER - Waking Into Nightmares





Informazioni
Gruppo: Warbringer
Anno: 2009
Etichetta: Century Media
Autore: Mourning

Tracklist
1. Jackal
2. Living In a Whirlwind
3. Severed Reality
4. Scorched Earth
5. Abandoned by Time
6. Prey for Death
7. Nightmare Anatomy
8. Shadow From the Tomb
9. Senseless Life
10. Forgotten Dead

DURATA : 40:14



A distanza di un solo anno dal loro debut “War Without End” gli statunitensi tornano alla carica con un platter di dieci tracce dal titolo “Waking Into Nightmares”.
Che abbian fatto un grosso passo avanti ve ne accorgerete subito appena inserito il cd.
Il sound è definito,i suoni si armonizzano a dovere,la voce s’incastra meglio ed ha cambiato leggermente impostazione rispetto al recente passato (per fortuna),alcuni tratti sembrano una fusione fra il thrash made in Usa e quello germanico con richiami ai Kreator nelle parti più veloci ed aspre.
La qualità del soundwriting si è affinata,i riff sono maggiormente fluidi e la solistica per quanto non fantasiosa o innovativa è azzeccata,anche il modo di graffiare di John è deciso e molto più intenso in pratica è arrivata per loro la svolta non definitiva ma la strada è quella giusta. Pezzi come “Living In Whirlwind” o “Scorched Earth” mostrano una formazione in piena forma che pare aver trovato la linea guida sulla quale puntare per scrivere delle buone composizioni.
“Abandoned By Time” col suo riffing Forbidden/Testament trascina ed ha il suo picco nella fase centrale quando l’assolo incastonato a dovere prende forma,si destreggia fra il melodico e il caciarone prima che si torni al normale proseguio.
La strumentale “Nightmare Anatomy” è quello che non ci si aspetta dopo esser stati bombardati,la parte più riflessiva ed intimista della band ci pone dinanzi una composizione d’accompagnamento (o di passaggio),una pausa che dà il tempo esatto di prepararsi per bene alla successiva “Shadow From The Tomb” sparata sin dall’inizio e con John che cambia stile di cantato più volte,graffia,diventa roco e profondo e poi di nuovo prorompente senza darsi tregua alcuna (le metriche per timbrica e modo di chiudere le parole sembrerebbero un tributo a John Tardy).
Le conclusive “Senseless Life” e “Forgotten Dead” sono riprova della bontà del lavoro e chiudono in bellezza il nuovo capitolo senza ne aggiungere ne togliere nulla a quanto già detto ed ascoltato in precedenza.
Il disco è gradevole,scorre bene,non ha canzoni memorabili,la sua forza sta nell’insieme che lo rende una prova degna di rispetto,certo che la produzione forse fin troppo pulitina lo penalizza,ha si evidenziato meglio i suoni ma non li fà sfogare a dovere.
Rimane il fatto che le nuove leve riescono ad offrire delle prove di sano e semplice thrash e questo fa ben sperare per il futuro augurando loro di trovare quel qualcosa
che ancora manca per fare il salto di qualità definitivo.

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