mercoledì 2 dicembre 2009

WIZARD - Thor










Gruppo: Wizard
Anno: 2009
Etichetta: Massacre Records
Autore: Mourning

Tracklist

1. Utgard (False Games)
2. Midgards Guardian
3. Asgard
4. Serpents Venom
5. Resurrection
6. The Visitor
7. What Would You Do?
8. Utgard (The Beginning)
9. Stolen Hammer
10. Lightning
11. Pounding In The Night

DURATA : 49:25



A soli due anni da “Goochan” ecco che i tedeschi provano a bissare il buon lavoro precente con questo “Thor” molto meno Manowar dipendente e che fa un bagno di reminescenze Judas Priest, per non parlare di accenni al sound Grave Digger o dei
cari Running Wild.
Già dal primo degl’undici act di questo platter si noterà come i ritmi siano più veloci e meno dediti al guerriero spostandosi verso un heavy più classicamente robusto senza comunque perdere di quel tocco d’epicità che la band non rinnega ed anzi ancor di più misticizza tramite le liriche devote al paganesimo, alla divinità nordica in questione e con l’uso di cori che per fortuna non invadono i pezzi ma fanno da giusta cornice.
Che non sia una formazione innovativa lo si è sempre saputo e non è questo che si gli si chiede, le loro prove son sempre state contraddistinte dall’amore sviscerato per il metallo nella forma più pura e seminale.
Il loro essere statici ed anti evoluzionisti li pone quindi nel limbo delle band che o si amano o si odiano. A loro favore c’è la maturazione complessiva del combo che ha portato linfa nuova sia in fase di riffing molto più sciolto ed ispirato (l’apporto della seconda chitarra ha giovato al disco per aumentare lo spessore e la forza delle composizioni) che in esecuzione live dove la band rende al meglio.
Altro punto a favore è la line up solida e priva di mutamenti che ha in Sven D’Anna il suo punto di volta. Non tutto “Thor” vive di up tempo e cavalcate gloriose come in “Asgard” o l’assalto legato a “Resurrection”, vi sono anche una “Serpent Venom” fortemente marziale nell’incedere ed una “Stolen Hammer” fiera e possente ma il meglio è racchiuso in “Utgard (The Beginning)” dove la prova di Sven è esemplare ed il riffato coinvolgente all’inverosimile.
Un disco che si relega quindi ad una piccola schiera di fedelissimi del genere,troveranno di sicuro pane per i loro denti.

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