Informazioni
Gruppo: The March
Anno: 2009
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/themarchband
Autore: Mourning
Tracklist
1. Find Some Rest
2. The Yellow Leaf Has Fallen
3. Ancient Seed
4. Monsters We've Created
5. A Last Breath
DURATA: 34:17
Si parlava con un amico della scena sludge/post, gira che ti rigira i soliti nomi vengon fuori dai Cult Of Luna agli Isis, dai Neurosis ai Pelican poi si mettono in mezzo i Callisto ma alla fine è l'underground che nell'ultimo periodo regala le perle migliori. Leggendo un post nella sezione "on air" di un forum firmato da questo ragazzo vedo comparire per la prima volta il nome dei The March.
La formazione francese ha rilasciato un solo ep di cinque tracce nel 2009 intitolato "Blind Spots And Dead Ends", trentaquattro minuti di musica che miscela la potenza del metal, la vena istintiva del punk e soluzioni atmosferiche che attingono dalle evoluzioni post e delle sfere musicali sia rockeggianti che estreme.
E' innegabile che gli act storici di tale evoluzione (alcuni già citati) abbiano dato un imprinting riconoscibile al modo di suonare delle band che odiernamente popolano il movimento, è però altrettanto evidente che ognuna tenti di metterci del suo e in questo caso il risultato fa sì che una dose di classe e composizioni articolate in modo da dare un equilibrio tutt'altro che statico riescano nell'apportare quella carica e ispirazione immaginativa che fa del mini-platter un gioiellino.
Chitarre pulite e sognanti vengono assorbite in un mondo molto più bieco e pressante nel momento in cui la distorsione si attiva, la voce è ricca di urla raschianti con veemenza supportate da un asse ritmico in costante e rivoltosa evoluzione, la quiete e la tempesta convivono in canzoni che trascendono l'emozione malinconica e che sembrano disegnare un tramonto rosso vivo che si riflette sullo specchio d'acqua chiamato mare.
E' così che "The Yellow Leaf Has Fallen", "Ancient Seed" e "Monsters We've Created" scivolano via, sarebbe ingeneroso non nominare le restanti due l'opener "Find Some Rest" e la conclusiva "A Last Breath" che come le copertina di un libro rappresentano la facciata e il retro, un alpha e omega che si nutrono di disincanto, bellezza che par voglia decadere e sfuriate di stampo metal.
Bella la cover che raffigura il dio Nettuno (o Poseidone fate vobis) attorniato da figure d'Ippocampi rigorosamente elaborata in gradazioni di nero e grigio, non posso che consigliare vivamente l'ascolto dei The March e di "Blind Spots And Dead Ends" a chiunque segua i disparati filoni post, troverà in quest'ep di sicuro musica che riuscirà a soddisfare la sua richiesta.